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Guadagnare con siti e blog

Come è possibile guadagnare con un sito o con un blog? E’ ragionevole pensare di poter vivere grazie al proprio sito web?

Molte volte mi sento porre queste domande, soprattutto da chi è all’inizio ed è combattutto tra la voglia di creare un attività su Internet e la paura di ritrovarsi "con un pugno di mosche" in mano.

In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza e di analizzare i modi attraverso i quali trasformare un comune sito o blog in una fonte di reddito.

Ma prima di addentrarci nella trattazione, vorrei cercare di fornire qualche risposta ad alcune domande preliminari:

E’ possibile guadagnarsi da vivere con un sito o blog?

Sì, certo. Ma non è affatto facile, soprattutto in Italia. Il lavoro è tantissimo (spesso davvero massacrante) ed i guadagni non sempre sono in linea con lo sforzo profuso.

Quanti sono i webmaster italiani che hanno trasformato il proprio sito in un lavoro?

Tanti, anche se forse non tantissimi. Il più delle volte, infatti, un buon sito o blog è, più che altro, uno strumento per "arrotondare". Chi decide di intraprendere questa strada lo fa più per passione che per soldi.

Alcuni sono diventati ricchi (pochissimi), altri sono risuciti a mettere in piedi un’attività organizzata, molti (quasi tutti) usano il proprio sito per "integrare" i guadagni di altra e diversa attività.

Quanto posso guadagnare col mio sito o blog?

Impossibile rispondere. Dipende da una miriade di fattori tra cui, soprattutto, il tipo di attivtà che hai messo in piedi (il tuo sito è un ecommerce? è un giornale? ecc.), la nicchia di mercato cui fai riferimento e, non ultimo, il traffico che riesci a sviluppare.

Come faccio a trasformare il mio sito/blog in una fonte di reddito?

I metodi per trasformare un sito web in una fonte di reddito sono diversi. Vediamoli di seguito, analizzandoli uno ad uno.

Ospitare pubblicità

E’ la prima idea che, credo, passi per la mente ad ogni webmaster o blogger: "io scrivo contenuti interessanti, la gente li vede e mi faccio pagare per metterci sopra la pubblicità".

Il ragionamento non fa una grinza, peccato che per raggiungere somme rilevanti è necessario creare volumi di traffico davvero elevati, ed anche in questo caso i guadagni non sono sempre in linea con le attese.

Oltre al traffico, infatti, è necessario saper sfruttare le potenzialità del proprio sito, trovare i contatti giusti, saper vendere gli spazi disponibili al miglior prezzo, ecc.

La scelta più frequente è, normalmente, utilizzare servizi all inclusive come, ad esempio, Google Adsense: in questo caso, infatti, ci si può concentrare sul sito e sui suoi contenuti delegando totalmente la gestione degli spazi pubblicitari.

Altra scelta, ben più complessa, è quella di gestire in proprio gli spazi pubblicitari presenti sul sito ma, come già detto, si tratta di una strada difficile e tortuosa.

Vediamo di seguito differenti modi per monetizzare la pubblicità sul nostro sito:

  • Gestire in prima persona la vendita degli spazi pubblicitari – Strada difficile da percorrere ma ricca di soddisfazioni; per approfondimenti sull’argomento invito alla lettura di questo articolo.
  • Cercare una concessionaria online che accetti di gestire gli spazi sul sito – In questo modo si delega totalmente la gestione degli spazi pubblicitari ad esperti del settore che saranno in grado di monettizarli nel miglior modo possibile; normalmente è richiesto che il sito abbia un’alta qualità editoriale ed un interessante volume di traffico.
  • Utilizzare programmi di gestione pubblicitaria – Hanno il pregio di gestire in toto la raccolta pubblicitaria e la gestione delle campagne senza attuare rigidi criteri di selezione dei siti rapresentati. Normalmente è sufficiente iscriversi e pubblicare i codice HTML che mostrano gli spot. Tra questi i più utilizzati in Italia sono: Google Adsense, Simply, Virgilio Banner, PNet e JuiceADV
  • Lavorare coi programmi di affiliazione – Si tratta di un sistema pubblicitario in cui chi pubblica la pubblicità viene remunerato sulla base dei risultati raggiunti (ad esempio sul numero di vendite o iscrizioni); in questa forma pubblicitaria l’editore si assume completamente il rischio di insuccesso della campagna (se non vengono prodotte vendite non si guadagna nulla). I siti che gestiscono affiliazioni in Italia sono molteplici, i più conosciuti sono Tradedoubler, Zanox, PayClick e Clickpoint.
  • Sfruttare marketplace di compravendita di pubblicitò – Si tratta di siti che si prefiggono lo scopo di fare incontrare domanda ed offerta del mercato pubblicitario. Il più conosciuto marketplace internazionale è sicuramente BuySellAds, in Italia segnaliamo invece il servizio offerto da AddyOn.
  • Vendere link fissi – Questa pratica è piuttosto comune ed è attuata allo scopo di influenzare le SERP dei motori di ricerca; per vendere link fissi, normalmente, è richiesto avere un buon Page Rank ed un buon numero di pagine indicizzate su Google. E’ importante segnalare che questa pratica è deprecata da Google che la considera come un modo fraudolento per alterare i risultati di ricerca e pertanto punibile con la penalizzazione del sito ospitante e di quello ospitato. Se siete comunque interessati a vendere link fissi potete rivolgervi a siti specializzati nella compravendita di link fissi come TeliAD e Text Link Ads.
  • Inserire pubblicità nei vostri Feed RSS – Se il vostro sito o blog pubblica aggiornamenti con una certa frequenza ed il vostro Feed RSS è seguito da un buon numero di persone, potete pensare ad utilizzare anche questo strumento per generare profitti. Se volete tentare anche questa strada il mio suggerimento è di utilizzare il prodotto Adsense per i Feed di Google Adsense.

Vendere prodotti e/o servizi

Altro modo frequente per guadagnare attraverso un sito web è utilizzarlo per vendere qualcosa. Stiamo parlando, quindi, dell’eventualità di costruire un e-commerce vero e proprio oppure di inserire delle vetrine all’interno dei contenuti del sito.

Creare un e-commerce

Se avete dei prodotti da vendere e volete creare un e-commerce potete decidere di rivolgervi ad una web agency specializzata che realizzi il sito per voi, oppure – se avete le giuste competenze tecniche – potete fare da soli installando, ad esempio, un CMS open-source come OSCommerce o VirtueMart.

La creazione di un e-commerce potrebbe, inoltre, rivelarsi una buona scelta anche per alcuni siti web informativi già conosciuti e trafficati che trattino di specifici argomenti: per fare un esempio si pensi ad un blog specializzato sul fitness che possa contare su un buon numero di lettori, in questa ipotesi potrebbe rivelarsi un’idea vincente la creazione di un negozio on-line per la vendita di articoli sportivi o di integratori alimentari.

Così facendo, in sostanza, ci si crea "in casa" un modo per occupare gli spazi pubblicitari promuovendo direttamente il nostro negozio!

Creare un e-commerce con il drop shipping

Se volete tentare questa strada ma non avete la possibilità di acquistare i prodotti che vorreste rivendere e di creare e gestire un magazino, potreste optare per il drop shipping: mediante questo sistema di vendita è possibile creare un e-commerce per vendere dei prodotti pur non avendoli materialmente nel magazzino: in sostanza voi fate da intermediari tra il cliente ed il fornitore "reale" del prodotto.

Mediante la tecnica di vendita del drop ship, quindi, voi vi limitate a raccogliere l’ordine che dovrete poi girare al reale fornitore del bene (dropshipper) il quale provvederà a spedirlo all’acquirente secondo le vostre disposizioni.

I vantaggi di questo tipo di commercio sono parecchi: in primis si abbattono tutti i costi relativi alla creazione ed alla gestione di un magazzino, non ci si deve preoccupare delle spedizioni e non è necessario investire capitali per acquistare all’ingrosso i beni che si desidera vendere al dettaglio.

Gli svantaggi sono legati, soprattutto, alla bontò ed alla serietà del vostro partner: se voi vendete dei prodotti è bene che siate certi della loro qualità, delle loro reali caratteristiche e della serietà di chi andrà, materialmente, a gestire l’ordine.

Vendere servizi e consulenze

Se avete creato un sito o un blog su un argomento di nicchia e siete stati in grado di raccogliere traffico, potreste decidere di sfruttare questa popolarità offrendo dei servizi come, ad esempio, consulenze private sulla materia, perizie, certificazioni, corsi d formazione, ecc.

Supponiamo ad esempio che un elettricista abbia creato un blog sulle certificazioni energetiche, e supponiamo che questo blog abbia raggiunto un discreto livello di popolarità ed autorevolezza nella propria nicchia di mercato; date le premesse il nostro blogger potrebbe sfruttare le pagine del proprio blog per mettere in vendita le proprie competenze, ad esempio, sotto forma di consulenze o perizie.

Così facendo il traffico generato dal blog diviene un veicolo in grado di produrre reddito sotto forma di strumento in grado di raccogliere ordini e raggiungere nuovi clienti.

Creare un sito o un blog con lo scopo di rivenderlo

Un altro modo, indiretto, per trarre profitto dalla creazione di un sito web o di un blog potrebbe essere quello di pianificarne, sin dall’inizio, la sua possibile cessione a titolo oneroso.

Sono tantissime le start-up nel mondo che creano quotidianamente nuovi progetti nella speranza che qualche "pesce grosso" possa interessarsi a loro acquistando l’idea, il sito, il brevetto, ecc. Ovviamente se si decide di percorrere questa strada è bene avere fin da subito le idee chiare ed una forte idea di partenza.

Un sito mediocre, infatti, non interessa a nessuno. Se si vuole creare un "valore" bisogna essere in possesso dell’idea giusta e delle giuste competenze per realizzarla a dovere.

Una volta realizzato il sito sarà anche necessario farlo conoscere al mondo, nella speranza di ottenere dati di traffico incoraggianti e buoni feedback da parte dell’utenza…

Completato il lavoro, messo on-line ed avviato il sito sarà necessario cercare il compratore; se il progetto è risucisto a riscuotere la giusta attenzione è probabile che sarà il compratore a farsi vivo, in caso contrario è possibile andarlo a cercare sfruttando qualche marketplace o ,meglio, qualche buona conoscenza.

Qualche marketplace per la compra-vendita di siti web: Flippa, SitePaw, Blarket e WebSaleDomain.

Sperare nella generosità degli utenti

L’idea di base è quella su cui si fonda uno dei più importanti progetti della rete: Wikipedia. Il concetto è semplice: "io (sito web) ti offro dei contenuti interessanti e tu (utente) mi aiuti a restare vivo con una donazione".

Ovviamente non è scontato che un utente che abbia gradito un contenuto sia anche disposto a fare una donazione, tuttavia non costa nulla provarci.

Per perseguire con successo questa (difficilissima) strada è necessario, a mio avviso, offrire un servizio gratuito davvero eccellente che venga percepito come "indispensabile" ed "encomiabile". Solo in questo caso, infatti, la strada della donazione sembra avere un qualche piccolo spiraglio di riuscita.

Se volete provare questa strada vi suggerisco di aprire un conto PayPal e scaricare i pulsanti per le donazioni.

Se gestite un blog con WordPress potete utilizzare il plugin "Offrimi una birra" (Buy me a beer), mentre se utilizzate Joomla vi consiglio Joom Donation che accetta pagamenti tramite Paypal, Authorize.Net, Google Checkout, ecc.

Conclusioni

Se siete arrivati al termine di questo articolo avrete capito che esiste più di un modo per monetizzare il traffico del proprio sito web, non esiste quindi una strada maestra, ma tante strade e ciascuno dovrà scegliere quella pioù adatta alle peculiarità del proprio sito ed alle proprie competenze e capacità.

Vivere di on-line in Italia non è facile, ma qualcuno ci è riuscito… quindi se siete abbastanza pazzi da buttarvi sul Web, fatelo con fiducia, coraggio ed ambizione… e chissà che il prossimo Mark Zuckerberg non sia italiano e non abbia deciso di iniziare la propria attività dopo aver letto questo articolo!

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).
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