back to top

Ubuntu: installazione, configurazione e primo utilizzo

Ubuntu è una distribuzione del sistema operativo Linux che, nata nel 2004, ha in pochi anni attirato l’attenzione di un sempre più folto gruppo di utenti ed appassionati fino a diventare il sistema Open Source più utilizzato a livello desktop.

Alla base di un successo così grande, sta in primo luogo la facilità di utilizzo che lo rende user-friendly cioè usabile e quindi più competitivo rispetto alle altre distribuzioni meno semplici ed intuitive del rivale di sempre: Windows.

Ubuntu è infatti riuscito ad abbinare la storica stabilità e affidabilità del mondo Linux, in particolare della distribuzione Debian sulla quale è basato, con una interfaccia intuitiva e con una vasta libreria di driver disponibili per il riconoscimento di periferiche hardware.

La distribuzione, finanziata e supportata dalla società Canonical Ltd fondata da un imprenditore sudafricano, prende il nome da un’antica parola africana in lingua Zulu che significa pressappoco "umanità agli altri", nome che ne rafforza il carattere etico, già insito in un software gratuito e liberamente modificabile.

Ubuntu è facilmente scaricabile dal sito in lingua italiana che contiene anche numerose informazioni divise in sezioni, tra le quali menzioniamo la sezione della documentazione e quella del forum, particolarmente utili ed aggiornate.

Nelle pagine che seguono ci occuperemo della versione desktop di Ubuntu, quella cioè adatta all’utilizzo di tutti i giorni, per lavoro o per diletto, cercando di facilitare il primo approccio all’utente che intende iniziare ad utilizzare questo sistema operativo.

Oltre alla versione tradizionale segnaliamo l’esistenza di altre versioni "speciali" di Ubuntu come:

  • Xubuntu che utilizza un ambiente desktop leggero, indicato per pc poco potenti
  • Edubuntu versione con fini educativi, particolarmente adatta per l’uso in ambito scolastico
  • Kubuntu che utilizza l’ambiente grafico KDE al posto di GNOME presente nella versione Ubuntu di base

Da segnalare, infine, l’esistenza di una apposita versione per server (Ubuntu Server Edition) particolarmente adatta per usi professionali (gestione di applicazioni web o di LAN aziendali).

Ogni nuova versione di Ubuntu è identificata da un numero progressivo e da un nome piuttosto originale; il rilascio avviene ogni 6 mesi. La versione attuale su cui viene scritta questa guida è la 9.04 e prende il nome di Jaunty Jackalope (Lepre Cornuta Disinvolta).

Installare Ubuntu

Dopo questa breve introduzione passiamo alla pratica. Dopo aver scaricato Ubuntu dal sito ufficiale, masterizzato l’immagine ISO su un cd e inseritolo nel lettore. Riavviamo il pc dopo esserci accertati che il primo dispositivo di boot sia appunto il drive cd.

Ubuntu si avvia, selezioniamo la lingua italiana e visualizziamo un menù di scelta: se è la prima volta che ci avviciniamo al mondo Linux è buona regola scegliere la prima opzione "Prova Ubuntu senza modificare il computer", tanto per dare un primo sguardo al sistema.

Una volta preso confidenza con Ubuntu, se soddisfatti, è necessario passare all’installazione vera e propria. Riavviamo il pc e scegliamo l’opzione "Installa Ubuntu":

Selezioniamo "Italiano" come lingua predefinita, impostiamo il nostro fuso orario (Regione: Europa > Città: Roma) e selezioniamo "Italy" come modello per la tastiera.

La schermata successiva (la più delicata) riguarda la gestione dello spazio su disco. A meno che non si abbiano particolari esigenze è possibile lasciare l’impostazione predefinita cioè "Usare il disco intero", in caso contrario possiamo creare e gestire manualmente delle partizioni sul nostro hard-disk (scelta consigliata solo ad utenti avanzati).

Se sul pc è presente un altro sistema operativo Ubuntu si installerà usando tutta la partizione che gli avete preventivamente dedicato; in caso contrario utilizzerà l’intero l’hard disk, gestendo automaticamente tutto il processo. Per un corretto funzionamento è consigliabile dedicare ad Ubuntu almeno 15 Gbyte di spazio disponibile.

Durante il processo di installazione a sua volta Ubuntu crea una partizione principale di Root ("/", la partizione radice), e una partizione di Swap, per l’utilizzo della memoria virtuale.

L’immagine qui sotto è riferita ad una condizione particolare, cioè il caso in cui Ubuntu viene installato come "macchina virtuale" con il software di virtualizzazione VMware:

Procediamo con l’installazione e compiliamo i campi della schermata "Informazioni personali" come nella figura di esempio:

Da questo momento partirà installazione vera e propria del sistema operativo, una volta terminata riavviamo il sistema, dopo aver aver rimosso dal drive il cd di installazione.

Inserire il proprio nome utente quando richiesto, come da immagine:

E, dopo aver premuto invio, la password scelta in precedenza:

Primo utilizzo e configurazione di base

A questo punto accediamo al sistema con l’ambiente desktop predefinito GNOME. L’installazione è praticamente conclusa, manca soltanto l’aggiornamento del sistema in lingua italiana.

Supponendo di avere il pc collegato via cavo o wireless ad un router Adsl con server DHCP attivato, il nostro Ubuntu prenderà in automatico l’indirizzo IP assegnatogli e sarà immediatamente in grado di accedere ad internet e quindi di eseguire gli aggiornamenti della lingua insieme ad altri eventuali aggiornamenti fondamentali.

Clicchiamo quindi sulla barra dei menù (che di default è posizionata sulla parte alta dello schermo ma che può essere trascinata sulla parte bassa o su uno dei due lati) alla voce "System", poi "Administration" e "Language Support":

Verrà chiesta la password che concede i privilegi amministrativi (quella che abbiamo scelto durante l’installazione); una volta inserita parte il download dei pacchetti di aggiornamento e l’installazione. Terminati gli aggiornamenti e riavviato il pc, il nostro desktop avrà un aspetto simile a questo:

Il sistema operativo risulta ora aggiornato e pronto per l’utilizzo. Il consiglio per il principiante è quello di cominciare a prendere confidenza con il nuovo sistema visionando i vari menù e apportando le prime semplici modifiche.

Una delle prime operazioni da fare può essere l’impostazione della risoluzione desiderata, qualora si intenda modificarla. Per fare ciò è necessario cliccare sul menù "Sistema", "Preferenze" e "Visualizzazione" apportando le modifiche desiderate come visualizzato nelle figure seguenti:

Personalizzare l’aspetto del desktop

Nella lezione precedente abbiamo visto come impostare la corretta risoluzione dello schermo. In questa breve lezione vedremo come personalizzarne l’aspetto cambiando lo sfondo, il tema grafico, i caratteri ed altri elementi grafici.

Per effettuare tutte queste semplici personalizzazioni è sufficiente fare un clic con il tasto destro del mouse sulla scrivania (desktop), e selezionate "Cambia sfondo scrivania":

Si aprirà la finestra di gestione delle "Preferenze dell’aspetto" mediante la quale potremo fare diverse modifiche; per cambiare lo sfondo, ad esempio, selezioniamo l’etichetta corrispondente:

Da questa finestra possiamo scegliere un nuovo sfondo tra quelli disponibili, oppure caricare un’immagine personalizzata. Dal menu di selezione più in basso è possibile definire anche una preferenza circa l’aspetto dell’immagine (centrata, ingrandita, scalata, riempie lo schermo, ecc.).

Un’altra impostazione interessante in tema di personalizzazione grafica del desktop è offerta dalla possibilità di aggiungere un salvaschermo. Per impostare o modificare il salvaschermo selezioniamo dal menu il percorso "Sistema", "Preferenze" e "Salvaschermo":

Si aprirà una finestra dalla quale potremo scegliere il salvaschermo da utilizzare, vederne un’anteprima ed impostare alcune opzioni (come, ad esempio, il tempo di inattività per l’avvio del salvaschermo).

File system e directory

Appena terminata l’installazione notiamo che Ubuntu utilizza una gestione delle directory e delle periferiche diversa rispetto a Windows, la cui comprensione può risultare piuttosto difficoltosa ad un utente alle prime armi. Selezioniamo il percorso "Risorse", "Computer" come da immagine:

Clicchiamo su File System:

Questo il contenuto che ci verrà mostrato:

Come potete notare in Ubuntu, come in tutte le altre distribuzioni di Linux, i dispositivi e le periferiche non sono identificati da lettere (es. C: disco rigido, D: lettore/masterizzatore cd, ecc..) come su Windows. Nei sistemi Linux i file, i dispositivi, le periferiche vengono gestiti dal sistema operativo come se fossero dei semplici file ed organizzati in cartelle. Ad esempio (vedi immagine qui sopra) all’interno della directory Root ("/") troviamo tutto quello che abitualmente in Windows è reperibile sotto C:, cioè il contenuto del nostro disco, ma non solo! troviamo, infatti, anche una serie di collegamenti verso i dispositivi e le periferiche collegate al computer.

Nella directory "home" troviamo la directory personale dell’utente con alcune sottodirectory come "documenti", "immagini", "scrivania" (quello che in Windows viene chiamato "desktop"):

Nella directory "/media/cdrom0" e "/media/floppy0" rispettivamente il lettore cd-rom e quello floppy.

Connessione di rete per l’accesso a internet

Se non si dispone di un accesso wireless ad un modem/router o comunque non è possibile utilizzare un accesso automatico tramite DHCP, è necessario procedere alla configurazione manuale della scheda di rete del proprio pc in modo che questa sia in grado di comunicare con il modem/router e di connettersi a internet.

Vediamo di seguito un esempio per il caso in cui sia necessario utilizzare un cavo di rete che metta in comunicazione il pc, attraverso la scheda di rete, con il modem/router.

Selezioniamo il menù "Sistema", "Preferenze" e "Connessioni di rete":

Selezioniamo la scheda di rete rilevata (Auto eth0) e clicchiamo sul pulsante "Modifica":

Quando richiesto inseriamo la password per ottenere i privilegi amministrativi. Nella nuova finestra selezioniamo "Impostazioni IPv4", "Manuale":

E configuriamo la scheda di rete:

Nell’esempio della figura precedente abbiamo assegnato alla scheda di rete l’indirizzo di classe C 192.168.1.10 con la classica maschera di sottorete 255.255.255.0 e il gateway 192.168.1.1, cioè il modem/router.

Abbiamo indicato poi un server DNS pubblico necessario per la navigazione in internet, in questo caso di Telecom. Il gioco è fatto e se tutto funziona come deve, siamo pronti per navigare in internet con Mozilla Firefox che troviamo pre-installato sul sistema (raggiungibile direttamente dalla barra di menu).

Configurare una stampante

Installare una nuova stampante locale (locale = stampante direttamente collegata al pc) su Ubuntu è una cosa molto semplice. Per prima cosa assicuratevi di aver collegato la stampante al computer e di averla accesa. La maggior parte delle stampanti vengono riconosciute e configurate automaticamente dal sistema; se la nuova stampante è stata riconosciuta appare un’icona di stampa nell’area di notifica e dopo qualche istante viene visualizzato un messaggio di conferma ("Stampante pronta per stampare").

Se la nostra stampante non è stata riconosciuta dal sistema possiamo procedere manualmente. Selezioniamo il percorso "Sistema", "Preferenze" e "Stampa" e facciamo clic su Nuova stampante. A questo punto possiamo provare a configurare manualmente la stampante specificando la porta ed alcune altre impostazioni relative alla stampante che si desidera utilizzare.

Con Ubuntu è anche possibile confugurare una stampante di rete, cioè una stampante non direttamente collegata al computer in uso ma alla rete di cui il computer fa parte. Il procedimento di installazione è simile a quello descritto per le stampanti locali, in aggiunta sarà necessario specificare il protocollo utilizzato dalla stampante per comunicare, l’host (il nome o l’indirizzo IP della stampante di rete), il nome della stampante e le eventuali credenziali di accesso.

Una volta terminato il lavoro di configurazione possiamo testare la nostra stampante. Seguiamo sempre il percorso da "Sistema", "Preferenze" e "Stampa" e selezioniamo la stampante appena installata tra quelle eventualmente disponibili e clicchiamo su stampa pagina di prova che si trova nella scheda delle impostazioni della stampante.

Scrivere documenti e applicazioni per l’ufficio

Ubuntu installa di default Open Office, un ottimo pacchetto di Office Automation simile per potenza e completezza a Microsoft Office. Gli applicativi installati sono Foglio di calcolo, Presentazione e Word processor, più Disegno per creare e modificare disegni. Per eseguirli selezioniamo il menù "Applicazioni", "Ufficio":

In questa sede è impossibile descrivere il funzionamento di questi programmi, basti dire che, se il foglio di calcolo molto probabilmente non è all’altezza di Microsoft Excel, il word processor è sicuramente al pari di Microsoft Word e addirittura superiore ad esso dal punto di vista di velocità e leggerezza.

Vediamo di seguito due funzionalità interessanti di questo software, ovvero la possibilità di salvare i documenti nei formati PDF e MS Word.

Con il word processor è possibile salvare i documenti in formato PDF dal menù "File", "Esporta nel formato PDF":

Clicchiamo su esporta:

Assegnamo un nome al file e salviamolo sulla scrivania:

Un’altra funzionalità interessante del word processor è quella che permette di salvare i file nel formato .doc di Microsoft Word in modo da rendere interoperabili le due applicazioni. Dopo aver scritto un documento, selezioniamo il menù "File", "Salva con nome":

Diamo un nome al file, selezioniamo la cartella nel quale vogliamo salvarlo e il tipo di file "Microsoft Word 97/2000/XP doc", clicchiamo sul pulsante "Salva":

Clicchiamo sul pulsante "Mantieni il formato corrente" e creiamo così il documento:

Installare nuovi programmi

La configurazione di base di Ubuntu comprende già una notevole quantità di programmi. Se intendiamo comunque aggiungerne altri (oppure rimuoverne alcuni) è disponibile un efficace strumento di gestione dei pacchetti chiamato Synaptic.

Per averne accesso selezioniamo "Sistema", "Amministrazione" e "Gestore pacchetti Synaptic":

Inseriamo la password amministrativa:

Cerchiamo e installiamo il pacchetto voluto tramite il form "Ricerca veloce" oppure cercandolo tra le varie sezioni del menù a cascata sulla sinistra della finestra. In quest’ultimo caso è sufficiente selezionare il gruppo di nostro interesse per poi scorrere (sulla destra) l’elenco delle applicazioni associate a quel gruppo:

Per ogni pacchetto possono essere compiute diverse azioni:

  • installazione;
  • aggiornamento;
  • rimozione;
  • blocco della versione.

Per scegliere l’azione da eseguire è sufficiente cliccare sul nome del pacchetto. Una volta terminato fare clic su Applica; così facendo Ubuntu scaricherà e applicherà i cambiamenti selezionati.

Aggiornare il software

Gli aggiornamenti dei vari pacchetti software di Ubuntu vengono rilasciati frequentemente, è buona norma quindi, ogni tanto, lanciare l’upgrade.

Quando sono disponibili degli aggiornamenti, Ubuntu avviserà attraverso un messaggio e un’icona nell’area di notifica; per effettuare l’aggiornamento selezioniamo "Sistema", "Amministrazione" e "Gestore aggiornamenti":

In questo caso vediamo che sono presenti numerosi aggiornamenti:

Dalla finestra è possibile selezionare/deselezionare gli aggiornamenti di nostro interesse. Una volta effettuata la selezione è sufficiente cliccare sul bottone "Installa aggiornamenti". Una volta completato il download sarà possibile chiudere la finestra. Taluni aggiornamenti potrebbero richiedere il riavvio del pc (in tal caso comparirà un messaggio nell’area di notifica).

Mantenere pulito il sistema

Utilizzando Ubuntu può rendersi utile lo strumento di pulizia del computer che rimuove file di configurazione e software non più necessari. Questa operazione contribuisce a rendere il sistema più leggero e veloce, riducendo lo spazio occupato su disco rigido.

Lo strumento in questione si lancia selezionando il menù "Amministrazione", "Pulizia del computer":

Inserendo la password amministrativa e cliccando sul pulsante "Pulisci" nella nuova finestra. Nel caso visualizzato qui sotto non c’è niente da rimuovere e il sistema risulta già pulito:

Qualora vengano rilevati elementi inutili questi verranno elencati nella finestra; all’apertura tutti i pacchetti risulteranno selezionati ma è possibile deselezionare quelli che, per un qualsiasi motivo, non si desidera rimuovere. Una volta selezionati i pacchetti da eliminare clicchiamo su "Pulisci" ed il gioco è fatto.

Utilizzo del terminale tramite riga di comando

Un utente Ubuntu alle prime armi che utilizza il sistema in modo minimale e per semplici operazioni (navigare in internet, scrivere documenti, ecc..) può, forse, fare a meno di conoscere il terminale e la riga di comando per impartire istruzioni.

Alcune nozioni di base, tuttavia, si rivelano comunque utili qualora si intenda approfondire la conoscenza con Ubuntu verso un utilizzo più avanzato ed intensivo.

Se è vero infatti che, per le operazioni più comuni se ne può fare a meno, per altre più complesse, come ad esempio la configurazione di un server di qualsiasi tipo, è impensabile non utilizzare la shell (interprete dei comandi).

Vediamo quindi come svolgere alcuni semplici operazioni nella shell. Lanciamo la finestra del terminale selezionando il menù "Applicazioni", "Accessori" e "Terminale":

Si apre una finestra che consente l’esecuzione di istruzioni e comandi digitati da tastiera, piuttosto somigliante al prompt dei comandi di Windows, ma molto più potente:

La riga visualizzata sul terminale

francesco@ubuntu:~$

rappresenta in ordine:

  • "francesco", il nostro nome utente scelto con il quale stiamo lavorando;
  • "ubuntu", il nome della macchina, l’hostname;
  • il simbolo della tilde, "~", indica che ci troviamo nella nostra directory personale, che ha lo stesso nome dell’utente;
  • il simbolo del dollaro, "$", indica che stiamo utilizzando il sistema come utente normale, senza i privilegi dell’amministratore quindi senza possibilità di modificare file di sistema o eseguire operazioni che ne modificano il comportamento.

Per visualizzare il contenuto della directory digitiamo dove lampeggia il cursore il comando "ls"

francesco@ubuntu:~$ ls

e premiamo il tasto "Invio" da tastiera.

Il risultato sarà simile a questo:

Gli oggetti definiti in carattere blu rappresentano le directory, quelli in carattere nero i file. Proviamo ora a sportarci nella directory "Scrivania" digitando il comando

francesco@ubuntu:~$ cd Scrivania

(attenzione alle maiuscole e minuscole, Ubuntu, come tutti i sistemi Linux, è case sensitive!)

Il risultato sarà questo:

Si nota che, spostandosi nella nuova directory, che è sottodirectory della precedente, tra il simbolo della tilde e quello del dollaro compare il nome della directory nella quale ci troviamo, in questo caso "Scrivania".

Digitando semplicemente il comando "cd"

francesco@ubuntu:~$ cd

ritorniamo alla posizione di partenza cioè ci posizioniamo nella radice della nostra directory personale:

Per uscire dalla shell sarà sufficiente digitare il comando "exit".

Quelli che abbiamo visto sono alcuni semplicissimi comandi per muoverci all’interno del file system (cd) e per visualizzare il contenuto di una cartella (ls). Nella lezione seguente vedremo di capirne meglio l’utilizzo ed il significato.

Capire il terminale

Torniamo agli esempi della lezione precedente per cercare di capirne meglio il significato. Per prima cosa vediamo il comando cd che, come già accennato, serve per spostarsi all’interno delle diverse cartelle del file system. Facciamo un esempio:

francesco@ubuntu:~$ cd /

digitando "cd" seguito da una slash ci spostiamo nella directory radice di tutto il sistema, la directory principale che contiene tutte le altre: Dal momento che non siamo più all’interno della nostra directory personale o in una sua sottodirectory, il carattere tilde è scomparso.

Il secondo comando che abbiamo incotrato è ls

francesco@ubuntu:/$ ls

mediante il quale visualizziamo il contenuto della directory corrente (nel nostro esempio la root):

Nell’immagine qui sopra potete notare che le scritte in output hanno diversi colori: i nomi in blu indicano le directory mentre quelli in celeste indicano i collegamenti ad altre directory o file.

Supponiamo ora di volerci spostare all’interno di una directory specifica di cui si conosca il percorso; nel nostro caso ci sposteremo all’interno della cartella personale che nel mio caso è "francesco" e si trova sotto "home":

francesco@ubuntu:/$ cd /home/francesco

Con questo risultato:

Si può anche tornare indietro nell’albero delle directory, posizionandosi nella directory precedente (nel nostro caso "home&quot), con il seguente comando:

francesco@ubuntu:~$ cd ..

E’ importante prestare attenzione a lasciare uno spazio tra "cd" e i "..". Questo il risultato che mostra la nostra nuova posizione:

Per maggiori informazioni sui due comandi citati vi consiglio di dare uno sguardo a questa semplice lezione della guida Linux presente su questo sito.

Utilizzo amministrativo del terminale

Abbiamo già visto come da interfaccia grafica per ottenere i privilegi amministrativi ed eseguire operazioni o comandi di sistema sia necessario inserire la password.

Utilizzando il terminale è necessario digitare prima il comando

francesco@ubuntu:~$ sudo -s

e inserire la password (anche se a monitor non viene visualizzato niente i tasti premuti vengono comunque registrati).

Come da figura:

Si notano immediatamente dei cambiamenti. Il terminale (se l’autenticazione è riuscita) ci risponderà:

root@ubuntu: /home#
  • l’utente utilizzato non è più "francesco" ma "root", che in tutto il mondo Linux indica il "superutente" dai privilegi amministrativi (da non confondere con la directory radice "/" o con la sottodirectory "/root");
  • il simbolo del dollaro (normalmente posizionato dopo il percorso corrente) è stato sostituito da quello del cancelletto, "#".

Occorre fare attenzione quando si opera in questa modalità perchè è possibile fare tutto e quindi, inavvertitamente, anche danneggiare il sistema! Per questo motivo l’accesso come root è vivamente sconsigliato agli utenti meno esperti e viene qui accennato a puro scopo didattico.

Alcuni semplici comandi da terminale

Per finire questo nostro breve excursus sulla shell di Ubuntu passiamo in rassegna alcuni semplici comandi di utilizzo comune, rinviando il lettore interessato ad approfondire l’argomento alla lettura della semplice guida Linux disponibile su questo sito.

Pulire la finestra del terminale

Per ripulire la finestra della shell dai comandi inviati e dagli output ricevuti in precedenza è sufficiente digitare il comando clear:

root@ubuntu:/home# clear

La finestra tornerà pulita:

Creare un nuovo file

Per crearea un file vuoto (chiamato "test") usiamo il seguente touch seguito dal nome del file che si desidera creare:

root@ubuntu:/home# touch test

Cancellare un file

Per eliminare un file si usa il comando rm seguito dal nome del file che si vuole cancellare. Supponendo di voler cancellare il file "test" creato in precedenza useremo:

root@ubuntu:/home# rm test

Creare una directory

Mediante il comando mkdir è possibile creare una nuova directory; supponiamo di voler creare una nuova cartella chiamata "prova"

root@ubuntu:/home# mkdir prova

Cancellare una directory

Per eliminare una cartella si usa il comando rmdir seguito dal nome directory che si vuole cancellare; supponiamo di voler cancellare la directory "prova" creata poco sopra:

root@ubuntu:/home# rmdir prova

Se il comando viene eseguito correttamente, nessun messaggio viene visualizzato.

Come già detto i comandi disponibili da riga di comando sono davvero tantissimi; digitando su tastiera si possono eseguire sia semplici operazioni (come quelle appena descritte) sia complesse configurazioni di sistema. La cosa migliore è quella di cominciare a prendere confidenza con lo strumento apprendendo e utilizzando gradualmente comandi sempre più complicati e raffinati.

Ricorrere al manuale

Uno strumento ci viene in aiuto per comprendere le funzionalità ed il possibile utilizzo dei comandi in dettaglio: il manuale. Per visualizzare il manuale di ciascun comando è sufficiente digitare man seguito dal nome del comando, ad esempio:

francesco@ubuntu:~$ man ls

In questo caso andremo a visualizzare la pagina del manuale del comando "ls":

che descrive il comando, i suoi utilizzi e le sue opzioni in modo dettagliato ed esaustivo.

Pubblicità

Leggi anche...

Linux: recuperare una partizione con GNU Parted o Gpart

A volte, nell'uso quotidiano del computer, possono capitare dei...

Differenze tra su e sudo in Linux

su e sudo, vengono considerati a torto due comandi...

Creare una lista dei programmi installati su Ubuntu (per effettuarne il ripristino)

In questo breve post vedremo come visualizzare tutto il...

Come svuotare la memoria Cache in Linux?

La memoria cache è stata creata perché, anche quando...

Installare un’interfaccia grafica su Ubuntu Server

Indipendentemente dalla versione di riferimento, il ramo principale della...

Creiamo un file server con Samba

La finalità di una rete locale di computer (LAN)...
Pubblicità