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WordPress: cos’è, come funziona e come creare un sito web

In questa guida vedremo cos’è WordPress, come funziona e come utilizzaqrlo per creare e gestire un sito web dinamico.

Cos’è WordPress?

WordPress è una via di mezzo tra un blog engine, un’applicazione per la creazione e la gestione dei blog, e un CMS, una piattaforma per la realizzazione di siti Internet e per l’amministrazione di contenuti testuali, grafici e multimediali.

Il suo essere uno strumento molto semplice da utilizzare, ricco di funzionalità e dotato di un’architettura facile da estendere tramite plugin (estensioni non comprese nel core), lo hanno reso uno degli script più utilizzati per la creazione di pagine Web dinamiche; WordPress è stato concepito per essere utilizzato anche dall’utenza meno esperta e per questo motivo oggi milioni di bloggers, anche privi di conoscenze in fatto di linguaggi di sviluppo, lo utilizzano come motore del proprio sito.

WordPress è nato da un’idea del giovane programmatore PHP Matt Mullenweg per soddisfare le necessità di coloro che desiderano realizzare un blog in poco tempo, con competenze tecniche minime e senza la necessità di doversi dotare di un supporto hosting economicamente dispendioso.

Molto presto, attorno alla creatura di Mullenweg si è raccolta una vasta comunità di utilizzatori che conta oggi milioni di persone e un nutrito gruppo di sviluppatori che ogni giorno apportano miglioramenti al core dell’applicazione e sviluppano nuove estensioni, plugin e add-on.

Pochi CMS e sicuramente nessun altro blog engine sono in grado di mettere a disposizione le funzionalità di un prodotto che offre:

  • una procedura di installazione estremamente semplificata che la community stessa di WordPress chiama: "The Famous 5 Minute Installation";
  • un’intefaccia per l’amministrazione veramente facile da utilizzare, questo CMS è stato infatti pensato dagli sviluppatori tenendo sempre presenti le esigenze dell’utilizzatore;
  • un sistema di gestione di temi e template per la personalizzazione della grafica delle pagine Web installabili con una procedura che richiede soltanto un upload e un click del mouse;
  • la disponibilità in forma libera e gratuita di migliaia di plug-in, estensioni di terze parti, template preconfezionati e il supporto continuo di una delle più grandi comunità del Web.

WordPress è un’applicazione realizzata in linguaggio PHP con supporto del DBMS MySQL per l’archiviazione dei dati; necessita di requisiti di sistema minimi dato che per farlo funzionare sono sufficienti: PHP 4.3 o superiore, MySQL 4.0 o superiore, un Web server come per esempio Apache e un modulo per la riscrittura delle URL (facoltativo ma particolarmente importante, vedremo perché).

Questo blog engine può essere utilizzato sia in ambiente Linux che Windows, come Web server è possibile utilizzare anche IIS ma si tenga conto del fatto che mentre in Apache il modulo per la riscrittura delle URL (mode_rewrite) viene fornito gratuitamente insieme all’applicazione, per utilizzare in IIS il modulo omologo (ISAPI_Rewrite) è spesso necessario l’esborso di una somma di denaro.

WordPress viene rilasciato sotto licenza Open Source (GNU General Public License o semplicemente GPL), può quindi essere scaricato gratuitamente dal sito ufficiale del progetto, non pone limiti per il suo utilizzo e può essere distribuito e modificato liberamente sulla base delle diverse esigenze degli utilizzatori.

Installazione di WordPress

Come abbiamo anticipato nel precedente capitolo, installare WordPress è molto semplice, basta disporre di uno spazio Web con supporto PHP e di un database MySQL. I file necessari per l’installazione sono disponibili anche con localizzazione in lingua Italiana, questo grazie al supporto messo a disposizione dalla community WordPressItaly dalla cui sezione download è possibile effettuare il dowload di WordPress 2.6.3, l’ultima versione disponibile nel momento in cui viene scritta questa trattazione.

Una volta scaricato l’apposito archivio compresso del peso di poco più di 1,5 Mb, la prima azione da compiere sarà quella di uploaddare il contenuto scompattato all’interno di una cartella posta sulla root del nostro Web server, il nome non è importante ai fini della procedura, basta chiamarla semplicemente "WordPress".

A questo punto, se già non lo abbiamo a disposizione, dovremo creare un database destinato all’archiviazione dei dati, anche in questo caso potremo utilizzare una qualsiasi denominazione (ad esempio "db_worpress") in quanto non siamo vincolati ad un nome preciso.

Fatto questo dovremo editare il file di configurazione denominato "wp-config-sample.php" che contiene i setaggi per la connessione a MySQL e la selezione del database:

define('DB_NAME', 'db_wordpress');
define('DB_USER', 'username');
define('DB_PASSWORD', 'password');
define('DB_HOST', 'localhost');

Nel file esiste anche una variabile denominata $table_prefix che dovrà essere valorizzata nel caso in cui si desideri specificare un prefisso da associare al nome delle tabelle; si tratta di un accorgimento per permette di effettuare più installazioni di WordPress in un unico database.

Salviamo le modifiche effettuate e rinominiamo il file di configurazione in "wp-config.php", quindi digitiamo nel nostro browser l’url del file per l’installazione; se per esempio stiamo lavorando in locale questa sarà:

http://localhost/wordpress/wp-admin/install.php

In questo modo verrà messo a disposizione un form che comprende soltanto due campi nei quali inserire il titolo del blog e una email per i contatti.

Inserite le informazioni richieste, sarà possibile cliccare su "Installa WordPress", se tutto dovesse andare per il meglio l’applicazione produrrà in automatico una password per l’accesso come amministratore.

A questo punto la procedura di installazione sarà conclusa e sarà sufficiente cliccare su "Collegati" per cominciare a bloggare.

Interfaccia di amministrazione

Per accedere al pannello di controllo di WordPress è necessario digitare l’apposita URL, se lavoriamo in locale questa sarà plausibilmente simile alla seguente:

http://localhost/wordpress/wp-admin/

Il form per il login richiederà di autenticarsi tramite la username (admin) e la password fornite automaticamente alla fine del semplice procedimento di installazione. Una volta loggati si avrà accesso alla cosiddetta "Bacheca", cioè all’intefaccia grafica che permette di gestire il nostro blog.

Nella bacheca sono disponibili tutte le informazioni relative allo stato corrente del blog: articoli pubblicati, commenti recenti scritti dai nostri utenti, categorie in cui è suddiviso il contenuto pubblicato nelle pagine, estensioni installate e molto altro.

Di default il menù principale del pannello di controllo è posto in alto sulla sinistra subito dopo il titolo che abbiamo deciso di associare al nostro blog; esso si compone di 4 voci:

  • Scrivi: permette di generare e di editare i contenuti pubblicati o in attesa di moderazione;
  • Gestione: consente di gestire i contenuti, di creare le categorie, di organizzare i link, di effettuare importazioni ed esportazioni articoli o commenti da e verso un’altra piattaforma di blogging (come ad esempio Blogger o Blogware);
  • Design: mette a disposizione gli strumenti necessari per organizzare, modificare e in genere per personalizzare l’aspetto grafico del nostro blog;
  • Commenti: contiene le funzionalità destinate alla gestione dei commenti ed in particolare alla moderazione dei contributi inviati dagli utenti per discutere sul contenuto degli articoli postati e le pagine create.

Sempre nel pannello di controllo, ma questa volta in alto sulla destra, abbiamo altre tre voci di menù:

  • Impostazioni: permette di modificare i settaggi di default rispetto alle informazioni generali del sito, alla lettura e alla scrittura di pagine ed articoli, alle opzioni per amministrare le discussioni e molto altro;
  • Plugin: consente di visualizzare i plugin disponibili, di installarne di nuovi, di disabilitare o disinstallare determinate estensioni e addirittura di crearne di nuove;
  • Utenti: fornisce gli strumenti per gestire autori e utenti, creare ruoli sulla base dei privilegi e dei permessi associati ad ogni utente, modificare il profilo e le opzioni personali dell’amministratore.

Quelle dei due menù appena descritti sono soltanto alcune delle features messe a disposizione da questo blog engine, nel corso di questa trattazione impareremo a conoscere nel dettaglio i più importanti strumenti disponibili e ad utilizzarli per gestire facilmente e velocemente le pagine del nostro sito Web.

Gestione di autori e utenti

WordPress consente la gestione condivisa di un blog, questo vuol dire che l’amministratore non dovrà necessariamente occuparsi di tutto, dalla gestione della piattaforma alla pubblicazione degli articoli, ma potrà concedere ad altri utenti il privilegio di occuparsi di alcune mansioni anche importanti.

Per creare un nuovo utente è necessario cliccare sulla voce "Utenti" del menù disponibile in bacheca; a questo punto si avrà a disposizione un’interfaccia in cui sono elencati innanzitutto gli utenti già definiti (nel nostro caso sarà presente per ora soltanto l’amministratore).

Al di sotto dell’elenco vi è un modulo denominato "Aggiungi nuovo utente" che permetterà di inserire tutte le voci relative all’utente che si intende creare come per esempio il nome, il nickname che verrà mostrato per identificarlo, l’indirizzo di posta elettronica per le notifiche e le comunicazione, una password per l’autenticazione e qualche altro dato opzionale.

La voce più importante da selezionare in questo modulo sarà quella relativa al "ruolo" che dovrà assumere l’utente creato; WordPress mette a disposizione di default 4 diverse tipologie di ruolo:

  • Amministratore: può fare praticamente tutto e per questo ha accesso a tutte le funzionalità messe a disposizione dal pannello di controllo, si tratta di un ruolo "delicato" che per ragioni di sicurezza deve essere accordato al minor numero di utenti possibile;
  • Editore: ha il permessi di pubblicare articoli scritti da lui o da altri utenti e di effettuarne la gestione, il suo raggio d’azione si limita all’amministrazione dei contenuti e non può effettuare modifiche a carico della piattaforma che gestisce il blog;
  • Autore: è un "editore di sè stesso" in quanto ha il permesso di pubblicare e di gestire soltanto i suoi articoli, gli editori potranno eventualmente modificare le scelte effettuate dagli autori;
  • Collaboratore: può scrivere gli articoli e metterli a disposizione per la pubblicazione ma non ha sufficienti privilegi per decidere in merito ad essa, l’ultima parola spetta infatti agli editori;
  • Sottoscrittore: ha il solo permesso di leggere gli articoli, postare eventuali commenti (ammesso che l’amministratore abbia concesso loro questo privilegio) e di ricevere informazioni tramite servizi come le newsletter.

Una volta creato un nuovo utente il suo nome andrà ad arricchire l’elenco degli utenti già presenti; per ogni record è disponibile una casella si spunta grazie alla quale sarà possibile selezionare un utente per operazioni come la modifica del profilo, il cambio di ruolo o l’eliminazione.

Gli utenti avranno anche la possibilità di registrarsi da soli, infatti nel modulo presente sul percorso "Impostazioni > Generale > Opzioni generali" è presente una voce denominata "Iscrizione" in cui è possibile abilitare le funzionalità:

  • Chiunque può registrarsi.
  • Gli utenti devono essere registrati e fare il login per poter inviare commenti.

Sarà poi l’amministratore a modificare i ruoli degli utenti iscritti sulla base delle esigenze di gestione.

Opzioni generali di configurazione

Una delle prime operazioni che generalemente si effeuttuano dal pannello d controllo di un sito Web gestito con WordPress è quella di impostare le cosiddette "Opzioni generali", si tratta di semplici informazioni e brevi regole che permettono di configurare il funzionamento dell’applicazione e di orientare il flusso di lavoro e dei contenuti sulla base delle esigenze di amministrazione.

Per raggiungere le Opzioni generali è a disposizione il percorso "Impostazioni > Generale > Opzioni generali"; le prime voci che sarà possibile modificare sono quelle relative al titolo del blog e allo slogan ("Motto") scelto per rappresentarlo.

Le due voci successive sono più strettamente tecniche perché permettono di configurare le URL relative all’indirizzo di WordPress (cioè il percorso assoluto alla cartella che contiene l’applicazione) e all’indirizzo del blog (quindi il percorso alla home page del nostro sito Web).

Nella maggior parte dei casi non ci sarà alcuna differenza tra i due percorsi. può capitare però che l’home page del blog sia localizzata diversamente rispetto alla cartella che è anche directory d’installazione, in questo caso la seconda voce dovrà essere modificata indicando il percorso corretto.

Un altro aspetto importante relativamente alle configurazioni iniziali è quello relativo al formato desiderato per la data e l’orario; innanzitutto è necessario considerare che l’applicazione non è in grado di intercettare l’ora legale, quindi sarà necessario impostare l’apposita voce ("Fuso orario") sullo standard UTC nel caso in cui si debba impostare l’orario relativo al meridiano Greenwich oppure UTC+1 per l’ora italiana.

Per quanto riguarda la data, il formato messo a disposizione di default da WordPress è "j F Y" dove "j" è il giorno del mese, "F" è il nome del mese espresso in lettere con iniziale maiuscola e "Y" è l’anno in 4 cifre; l’output di questo formato sarà quindi, per esempio, "18 Ottobre 2008". Oltre ai parametri descritti, è possibile utilizzare anche "l" che indica il giorno della settimana espresso in lettere con iniziale maiuscola. Diversi formati per la data potranno essere ottenuti combinando tra loro i parametri appena citati e aggiungendo segni di interpunzione o separazione.

Riguardo all’orario, questo viene fornito di default da WordPress utilizzando il formato "H:i" che mostra semplicemente le ore e i minuti primi (ad esempio: "13:56"); per eventuali modifiche è possibile consultare la documentazione messa a disposizione dal Wiki ufficiale a proposito della gestione di data e ora.

Gestione delle regole per la scrittura e la lettura dei contenuti

Il menù relativo alle impostazioni consente di impostare le regole da utilizzare nella scrittura e nella lettura di pagine ed articoli tramite il pannello di controllo di WordPress. Sul percorso "Impostazioni > Scrittura > Opzioni scrittura" si trovano gli strumenti necessari per definire:

  • la dimensione del box che verrà utilizzato per scrivere i testi; tale misura è espressa in numero di righe e con un intervallo che va da 1 a 99 (10 di default);
  • le opzioni di formattazione come per esempio la conversione a video di emoticons in simboli grafici e la correzione automatica del codice XHTML non correttamente annidato;
  • la categoria predefinita per gli articoli;
  • la categoria predefinita per i link.

Di default WordPress indica come categoria predefinita per gli articoli la voce "Senza categoria", questo per mostrare comunque tutti gli articoli pubblicati anche in mancanza di una sezione di appartenenza. Dal momento in cui l’utilizzatore creerà le sue categorie, potrà impostarne una come predefinita e questa avrà una doppia funzione: raccogliere tutti i post relativi a quella categorie e tutti i post che non sono associati ad alcuna categoria.

Nella stessa pagina abbiamo poi il modulo denominato "Pubblicazione remota" che potrà essere utilizzato per pubblicare contenuti su WordPress tramite un client per il desktop blogging o attraverso un sito web remoto che utilizza il protocollo Atom Publishing Protocol o un’interfaccia di pubblicazione XML-RPC.

Vi è poi l’opzione "Articoli via e-mail" che consente di pubblicare contenuti sul blog tramite posta elettronica; perché ciò sia possibile è necessario avvalersi di un account e-mail con accesso POP3 che sia noto solo all’utilizzatore. Qualsiasi email ricevuta dall’indirizzo definito verrà pubblicata, perciò è bene che l’indirizzo rimanga segreto.

Per definire l’account è necessario indicare al blog engine i dati relativi al server di posta POP3 utilizzato, al nome utente e alla password di accesso; si sconsiglia di utilizzare nomi di account semplici da intuire come "[email protected]", meglio avvalersi di una forma molto più complessa e composita come per esempio "[email protected]".

Passiamo ora alle opzioni per la lettura; tramite esse sarà possibile scegliere: quale contenuto visualizzare in prima pagina scegliendo tra gli ultimi articoli pubblicati o una pagina statica, il numero di articoli più recenti da visualizzare per ogni pagina, il numero di articoli da visualizzare all’interno dei feed RSS, le modalità di visualizzazzazione degli articoli tramite RSS (riassunto o intero testo) e il tipo di codifica per le pagine e dei feed (generalmente UTF-8).

E’ consigliabile modificare frequentemente le opzioni relative alla lettura in modo da identificare quelle che rendono più semplice la fruizione dei contenuti del blog da parte dei lettori.

Gestione delle discussioni: trackback e commenti

I blog nascono per attirare l’attenzione intorno ad un determinato argomento, per questo motivo la maggior parte di essi consentono agli utenti di postare i propri commenti riguardo agli argomenti pubblicati. Uno dei punti di forza di WordPress sta proprio nella semplicità delle operazioni di gestione delle discussioni.

Attraverso il percorso "Impostazioni > Discussione > Opzioni Discussione" sarà possibile stabilire le "Impostazioni predefinite per gli articoli" decidendo se:

  • notificare il nuovo post a tutti i blog citati nel testo dell’articolo (un’opzione che però rallenta l’inserimento dei post),
  • consentire la notifica da altri blog (tramite pingback e trackback);
  • permettere la scrittura di commenti per gli articoli.

Queste opzioni potranno essere modificate per i singoli articoli.

NOTA: per quanto riguarda due termini utilizzati in precedenza è meglio fornire un breve chiarimento: con pingback si intende un protocollo che permette ai bloggers di ricevere una notifica se un altro sito web inserisce un link verso uno dei propri contenuti per elencarli alla fine del documento stesso. I trackback funzionano sostanzialmente nello stesso modo.

Sarà poi possibile richiedere al sistema l’invio di una messaggio di posta elettronica in corrispondenza di eventi come per esempio l’inserimento di un commento o l’invio di un commento in coda di moderazione. A questo proposito è possibile impostare la moderazione dei commenti sulla base di 3 regole:

  • un amministratore deve sempre approvare i commenti;
  • l’autore del commento deve inserire nome e indirizzo e-mail;
  • gli autori di un commento devono avere un commento già approvato in precedenza.

Naturalmente l’amministratore potrà modificare anche molto spesso queste regole basandosi sull’andamento del blog e tenendo conto del comportamento generale degli utenti.

E’ possibile mantenere un commento in coda di moderazione se al suo interno contiene un certo numero di link (o un numero superiore ad esso), la grande quantità di link è infatti una caratteristica molto comune dello spam nei commenti.

Nello stesso modo è possibile stabilire che quando un commento contiene una determinata parola nel testo, nel nome, nella URL, nell’indirizzo di posta elettronica o nell’indirizzo IP, esso venga inserito nella coda per la moderazione.

A questo scopo il pannello di amministrazione di WordPress mette a disposizione una textarea in cui sarà possibile inserire un singolo termine o un IP per ogni linea. Sulla base della lista fornita verranno cercate eventuali corrispondenze anche all’interno delle parole, quindi se per un qualsiasi motivo desideriamo porre un filtro ai commenti contenenti il termine "mare", verranno posti in coda di moderazione anche i commenti contenenti le parole "colmare", "consumare" e simili.

E’ poi possibile definire una "blacklist dei commenti", da attivare quando un commento contiene una deteminata parola nel testo, nel nome, nell’URL, nella mail o nell’IP. Se il commento presenta una delle stringhe inserite nella textarea verrà contrassegnato come spam. Anche in questo caso l’applicazione cercherà corrispondenze all’interno dei termini.

Accesso ai contenuti: opzioni privacy e permalink

WordPress mette a disposizione degli utilizzatori alcuni strumenti pensati appositamente per la protezione della privacy; grazie al percorso "impostazioni > Privacy > Opzioni privacy", sarà possibile stabilire le regole di visibilità del blog. Per questo scopo sono disponibili due voci:

  • questo blog è visibile da chiunque lo visiti, compresi i motori di ricerca (come Google, Sphere, Technorati) e gli archiviatori;
  • bloccare i motori di ricerca ma permettere l’accesso ai normali visitatori.

Inutile dire che la seconda opzione di scelta viene preferita molto di rado, la maggior parte dei bloggers desiderano infatti godere della maggiore visibilità possibile per le proprie pagine Web.

Un discorso molto vicino a quello dei motori di ricerca riguarda i permalink; un permalink (termine nato dall’unione delle parole inglesi "permanent link") è un particolare tipo di URL che si riferisce ad una determinata informazione sviluppato in modo da non essere modificato o, come minimo, da rimanere nella stessa forma per lunghi periodi di tempo. In questo modo viene facilitata sia la fruizione da parte dei navigatori degli articoli a cui puntano i permalink, sia l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca dei contenuti collegati.

Fondamentalmente WordPress utilizza degli URL ricchi di parametri e variabili con all’interno punti di domanda e numeri, un formato che risulta poco usabile per gli utenti e scarsamente indicizzato dai motori di ricerca.

Fortunatamente il blog engine mette a disposizione la possibilità di realizzare una struttura personalizzata per gli URL sfruttando permalink ed archivi. in questo modo viene migliorata non solo l’estetica ma anche l’usabilità e la compatibilità dei link proposti dal blog.

Per personalizzare la struttura dei permalink sono disponibili numerosi tags da inserire all’interno delle URL, uno dei formati più in uso è quello che prevede di creare indirizzi contenenti il nome della categoria seguito dal titolo dell’articolo a cui punta il link, ma molti preferiscono invece un formato che includa informazioni relative alla data di pubblicazione. Non vi sono vincoli, le scelte dipendono dalle esigenze che si intendono soddisfare (navigabilità, reperibilità dei post, indicizzazione etc.).

Nel caso in cui lo si desideri è possibile immettere delle strutture personalizzate per gli indirizzi Web delle categorie e dei tags; è possibile per esempio utilizzare determinati argomenti come base per le diverse categorie. In questo caso le URL appariranno in un formato simile al seguente:

http://localhost/index.php/categoria/sottocategoria/

Quando queste voci vengono lasciate vuote l’applicazione si occupa di utilizzare degli indirizzi standard, ovviamente, per la generazione di permalink SEO-friendly sarà indispensabile utilizzare un modulo server per la riscrittura delle URL.

Strumenti per la scrittura di articoli e pagine

La sezione "Scrivi" del pannello di controllo di WordPress permette di creare tre differenti tipologie di contenuto:

  • articoli: sono generalmente dei post che trattano argomenti riferibili ad una delle categorie definite per il blog;
  • pagine: sono degli ipertesti la cui funzione è generalmente quella di entrare a far parte della struttura del blog (ad esempio la pagina "Chi sono" o un "Disclaimer");
  • link: sono collegamenti ipertestuali a risorse (anche esterne) a cui è possibile associare una descrizione.

Per la scrittura di articoli e pagine WordPress mette a disposizione un editor visuale HTML (WYSIWYG, What You See Is What You Get) basato sul progetto della piattaforma Open Source TinyMCE.

L’editor è in grado di produrre codice HTML abbastanza pulito, ma per coloro che preferiscono inserire manualmente (o quasi) i tags per il markup è disponibile anche una modalità denominata "HTML", una vera e propria "vista codice".

Una volta scritto un articolo, sarà possibile associare ad esso dei Tags, cioè dei termini relativi all’argomento trattato; questi termini verranno visualizzati sotto forma di link all’atto della pubblicazione, cliccando su di essi sarà possibile estrarre e visualizzare tutti i post che per cui sono stati definiti gli stessi tags. Si tratta in pratica di chiavi di ricerca fornite dall’applicazione stessa, a corredo di un determinato articolo, che permettono anche di reperire velocemente tutti gli articoli relativi agli stessi tags.

I Tags possono essere aggiunti grazie all’apposita sezione posta al di sotto dell’editor per i testi degli articoli, sarà possibile aggiungerne più di uno alla volta separandoli con una virgola.

Ogni post potrà essere associato ad una determinata categoria, nello stesso modo sarà possibile definire più di una categoria per uno stesso post o addirittura ignorare questa scelta; il blog engine si occuperà allora di associare il post alla categoria predefinita impostata tramite il pannello di controllo.

Prima di pubblicare un articolo sarà possibile visualizzare un’anteprima in modo da sapere quale sarà il suo aspetto al momento della pubblicazione; naturalmente non è obbligatorio pubblicare immediatamente un articolo, questo potrà essere salvato e pubblicato in un secondo momento dopo le opportune correzioni in sede di revisione (bozza) o addirittura nascosto agli altri utenti prima di raggiungere la sua forma definitiva (privato).

Ad ogni articolo potrà essere associato un riassunto, cioè un sommario opzionale degli argomenti trattati e scritto manualmente; inoltre sarà possibile vincolare la lettura di un articolo ad un previo processo di autenticazione, impostando una password verrà richiesto alle persone che visitano il blog di loggarsi per poter visualizzare l’articolo e leggere i relativi commenti.

Strumenti a corredo degli articoli

Quando si scrive un articolo con WordPress è possibile associare ad esso una o più trackback, cioè dei metodi attraverso i quali notificare ad altri blog il fatto che essi sono stati linkati all’interno di un determinato testo (quando si effettua un collegamento ad altri blog realizzati con WordPress questi verranno notificati automaticamente grazie ad un pingback senza effettuare alcuna altra operazione).

NOTA: Con il termine pingback si indica un protocollo che consente ai bloggers di ricevere una notifica quando un altro sito web inserisce un collegamento verso una delle proprie pagine; questo protocollo prevede la presenza di un’applicazione in grado di individuare tutti i link esterni inseriti in un documento, di verificare che si tratti di risorse abilitate al pingback e di mandare una chiamata al server pingback contenente il link del documento pubblicato e la risorsa che esso collega.

Per utilizzare i trackback in WordPress basta inserire le URL nell’apposito campo presente nel percorso "Gestione > Articoli > Trackback" separandole con uno spazio.

Subito dopo il box per l’aggiunta delle trackback WordPress mette a disposizione la possibilità di aggiungere agli articoli dei Campi personalizzati, questi sono dei meta-dati in grado di incrementare il numero di informazioni disponibili per ogni pubblicazione; i Campi personalizzati vengono gestiti tramite una coppia di stringhe in cui ad una determinata chiave viene associato un valore.

Con il termine chiave si indica il nome di uno specifico meta-dato, mentre il valore è in pratica l’informazione destinata ad apparire nella lista di ogni articolo associato ad una determinata chiave; naturalmente per ogni articolo sarà possibile definire più chiavi.

Se per esempio si sta scrivendo un articolo riguardo ad un determinato pezzo musicale sarà per esempio possibile definire una chiave denominata "Genere preferito" a cui associare il valore "Blues", in questo modo oltre alla recensione dell’articolo sarà disponibile anche un’informazione relativa al genere preferito da chi recensisce.

Per ogni articolo sarà poi possibile decidere se ammttere i commenti degli utenti, così come sarà possibile decidere se accettare ping (questi ultimi altro non sono che i trackbacks ed i pingbacks di cui abbiamo parlato in precedenza).

Per ogni articolo, ancora, sarà possibile attivare una protezione mediante password, così facendo l’accesso a quello specifico articolo sarà riservato soltanto agli utenti autorizzati.

Per ogni articolo, ovvaiemnte, sarà possibile definire l’autore. Nel caso in cui questo non venga fatto l’applicazione utilizzerà il nome dell’utente autenticato.

La voce Revisioni Articoli, infine, permetterà di confrontare tra loro le diverse versioni di una articolo (in caso di successive modifiche allo stesso) ed in ogni momento sarà possibile ripristinare una vecchia versione per sostituire quella attualmente pubblicata.

Creazione e gestione delle categorie

WordPress consente di generare categorie e sottocategorie in quantità illimitata sia per numero che per la profondità; per creare una categoria è possibile utilizzare le funzioni messe a disposizione sul percorso "Gestione > Gestione Categorie" del pannello di controllo.

Il menù "Aggiungi Categoria" permette di creare categorie fornendo all’applicazione alcuni semplici parametri:

  • il nome della categoria, esso in pratica viene utilizzato ovunque per identificare una determinata categoria come ad esempio all’interno degli articoli o nel Widget (elemento grafico) delle categorie;
  • l’abbreviazione della categoria, detta in gergo anche "slug" essa rappresenta una versione più user friendly del nome da utilizzare nella URL alla categoria, viene espressa di solito tutta in minuscolo e contiene soltanto delle lettere, dei numeri e dei trattini;
  • la Categoria madre, una voce che viene utilizzata per individuare la posizione gerarchica di una categoria rispetto a quelle già esistenti; una categoria non va confusa con un Tag, i tags infatti possono accomunare articoli appartenenti a categorie differenti e non rispettano una gerarchia come nel caso di queste;
  • la descrizione della categoria, grazie alla quale sarà possibile associare ad una categoria delle informazioni esplicative per chiarire meglio agli utenti gli argomenti trattati; le descrizioni sono assolutamente opzionali e non tutti i temi per WordPress ne supportano la visualizzazione.

Immaginiamo di voler parlare di musica nel nostro blog, potremmo per esempio creare una categoria chiamata "Discussioni sulla Musica", tutti gli articoli pubblicati all’interno di questa categoria ne visualizzeranno il nome così come le voci di menù e altri elementi grafici.

Ora sarà possibile definire un’abbreviazione per la categoria creata, per esempio "musica", l’applicazione utilizzerà questo "slug" per rendere le URL del blog meglio leggibili per gli utenti e ottimizzate per l’indicizzazione dei contenuti da parte dei motori di ricerca.

In questo caso "Discussioni sulla Musica" sarà una categoria principale, quindi dal menu di selezione relativo alla Categoria Madre basterà scegliere la voce "Nessuna". In seguito sarà possibile utilizzare "Discussioni sulla Musica" come vertice gerarchico di eventuali sottocategorie. Eventualmente sarà possibile anche associare una descrizione a corredo della nuova categoria creata, dopodichè basterà cliccare su "Aggiungi Categoria" per completare l’opera.

Fatto questo sarà possibile creare delle sottocategorie all’interno della categoria principale appena definita, basterà ripetere la procedura appena descritta selezionando questa volta "Discussioni sulla Musica" come Categoria Madre; le sottocategorie di "Discussioni sulla Musica" potranno essere per esempio "Rock", "Punk" e "Blues", nello stesso modo "Punk" potrà essere la Categoria Madre di sottogeneri come "Anarcho punk" e "Riot grrrl".

Seguendo "Gestione > Categorie > Gestione categorie" sarà possibile visualizzare l’albero completo di una gerarchia di categorie e sottocategorie a partire dalla Categoria Madre.

Per eliminare una determinata categoria basterà selezionare l’apposito checkbox posto di fianco al nome, mentre sarà sufficiente cliccare sul nome della stessa per apportare modifiche alle informazioni ad essa relative, compresa la categoria madre di appartenenza.

Eliminando una specifica categoria non verranno rimossi gli articoli contenuti in essa, gli articoli relativi alla sola categoria cancellata verranno assegnati alla categoria denominata "Senza categoria".

Gestione dei tags e conversioni tra tags e categorie

Come abbiamo anticipato in precedenza, un tag non è altro che una keyword o una breve frase che ha la funzione di definire (molto sinteticamente) l’argomento (o uno degli argomenti) di pertinenza di un dato contenuto; grazie ai tags sarà possibile classificare i contenuti ad essi sono associati e permettere agli utenti di effettuare rapide ricerche tra i contenuti di un sito web.

Il meccanismo dei tags è stato utilizzato ampiamente nel Web 2.0, fino ad originare sistemi come per esempio il tag clouding.

NOTA: una tag cloud (letteralmente: "nuvola dei tag") è una lista di tag presentati in ordine alfabetico, con la peculiare caratteristica di attribuire un font più grande alle parole più importanti. Si tratta quindi di una lista pesata.

Dato che WordPress rappresenta una realtà fondamentale per il Web 2.0 (primaria se parliamo di Blog), il sistema dei tags è stato fortemente implementato all’interno di esso; nel pannello di controllo del Blog engine vi è una sezione appositamente dedicata ad essi raggiungibile tramite il percorso "Gestione > Tag".

Per aggiungere un nuovo tag (cosa che abbiamo visto è possibile fare anche direttamente in fase di editing degli articoli), abbiamo un’apposita voce denominata "Aggiungi nuovo tag" che richiede l’inserimento di due semplici informazioni:

  • Nome tag, cioè il termine che apparirà sulle pagine del sito Web;
  • Abbreviazione tag, cioè la forma con cui il tag apparirà all’interno delle URL.

L’esigenza dello slug per i tags deriva dallo stesso motivo per cui questa forma è stata pensata anche per le categorie; i tags infatti, oltre che delle parole chiave, sono anche dei collegamenti a dei contenuti, i termini di questi collegamenti sono presenti all’interno di URL che potranno essere ottimizzate grazie al sistema di abbreviazione dei tags. Come nel caso degli slugs per le categorie, anche per i tags la forma da utilizzare è solitamente quella minuscola, senza spazi e contenente soltanto lettere, numeri e trattini.

Una volta aggiunto un nuovo tag questo sarà visualizzabile alla voce "Gestione tag" in cui l’utilizzatore potrà visualizzare l’elenco completo dei tags inseriti ed eventualmente cancellarli (selezionando l’apposito checkbox posto di fianco al nome e cliccando su "Cancella") o modificarli (cliccando sul collegamento in corrispondenza del nome).

In precedenza abbiamo evidenziato alcune differenze tra tags e categorie, sono in effetti dei costrutti differenti ma è possibile trovare tra di essi alcune analogie; entrambi per esempio permettono di classificare i contenuti a cui sono associati, per questo motivo WordPress mette a disposizione dell’utilizzatore degli strumenti appositamente concepiti per la conversione di tags in categorie e di categorie in tags.

Nel precedente capitolo abbiamo definito un sottocategoria denominata "Anarcho Punk", se desiderassimo per esempio convertire questa categoria in un tag dovremmo recarci sul percorso "Gestione > Conversione categorie in tag" del pannello di controllo, selezionare la voce da modificare e cliccare su "Converti categorie in tag".

Quando si converte una categoria in tag è bene tenere presente che se ad essa corrispondono delle categorie figlie queste perderanno le impostazioni relative alla categoria principale e diventeranno categorie di primo livello orfane (prive di categoria madre).

Lo strumento di conversione da tags a categorie funziona nello stesso modo, per utilizzarlo basta selezionare le voci da convertire tramite la lista dei tags e cliccare su "Converti tag in categorie".

Le nuove categorie create a partire dai tags verranno comunque associate ai medesimi articoli.

Creazione e gestione delle pagine

In precedenza abbiamo sottolineato la differenza tra articoli e pagine, i primi permettono di postare in un blog dei contenuti di natura dinamica, sono i classici post che danno vita ad un sito Web, sono suscettibili a modifiche, sono classificabili cronologicamente, sono relativi a determinate categorie, sono riferibili a tag etc.

Per le pagine invece le caratteristiche appena elencate non valgono, la pagine sono infatti destinate a contenere contenuti per lo più statici come per esempio una presentazione del blog, un disclaimer, una sezione per i recapiti e molto altro. Per questo attributi come data di pubblicazione, categoria di appartenenza o tags hanno poco senso se riferiti alle pagine.

Detto questo è però necessario sottolineare che per molti aspetti (con qualche eccezione), la procedura per la creazione delle pagine è del tutto simile a quella che si utilizza per la stesura degli articoli. Se ci si reca sul percorso "Scrivi > Pagina" del pannello di controllo si noterà che per le pagine sono previsti strumenti come l’editor HTML visuale per la scrittura dei contenuti, la possibilità di definire campi personalizzati, la protezione tramite, password e molto altro. Le pagine supportano addiritura il post dei commenti e il ping tramite trackback e pingback.

Come anticipato le pagine, non appartengono a categorie e non sono riferite a tags, questo però non significa che non dispongano di un proprio sistema di classificazione: esistono infatti pagine principali e sottopagine, esattamente come esistono categorie e sottocategorie.

A questo scopo è disponibile un apposito box denominato "Pagina Madre"; pensiamo per esempio di voler creare una pagina denominata "Biografia" che conterrà informazioni essenziali sulla nostra persona, il nostro lavoro e le nostre passioni: potremmo essere appassionati di linguaggi di sviluppo e creare per questo argomento una sottopagina di Biografia, inoltre potremmo essere particolarmente appassionati di PHP e decidere di creare una sottopagina di "Linguaggi di sviluppo" dedicata a questo tema.

Non vi sono limiti per l’annidamento delle pagine e delle sottopagine, WordPress è in grado di supportare qualsiasi livello di profondità. La gerarchia delle pagine potrà essere visualizzata tramite il percorso "Gestione > Pagine" e gestita con procedure del tutto simili a quelle utilizzate per le categorie degli articoli.

Un altro degli strumenti messi a disposizione per le pagine è chiamato "Template pagine" (si trova anch’esso nel percorso "Scrivi > Pagina"), esso consente di associare la pagina realizzata ad un determinato template, in questo modo diverse pagine potranno avere diversi template; questa possibilità non è però messa a disposizione da tutti i temi, quindi il menu di selezione conterrà soltanto le voci relative ai temi utilizzabili.

Infine, l’utilizzatore avrà la possibilità di stabilire un ordine numerico delle pagine, queste infatti di solito sono ordinate alfabeticamente, ma è possibile definire un numero con cui modificare l’ordine in cui appaiono le pagine.

Gestione dei link

I link sono delle risorse destinate a fornire informazioni esattamente come gli articoli e le pagine, l’unica differenza sta nel fatto che generamente questi si esauriscono in un semplice collegamento ipertestuale. Per aggiungere un link ad un blog basato su WordPress è necessario recarsi sul percorso "Scrivi > Link > Aggiungi Link " del pannello di controllo.

Per fare un esempio, pensiamo di voler aggiungere al nostro blog un link al portale MrWebmaster.it: la prima operazione da compiere sarà quella di associare un nome al link, cioè una semplice e possibilmente breve descrizione della risorsa che si intende segnalare. In secondo luogo sarà necessario specificare l’URL che punta alla pagina che si desidera linkare, l’indirizzo dovrà essere completo del prefisso "http://"; ai dati già inseriti sarà poi possibile anche associare una descrizione alternativa che verrà visualizzata al passaggio del cursore del mouse sopra il collegamento.

Anche i link come gli articoli supportano la classificazione per categorie, un link potrà essere infatti associato ad una specifca sezione grazie allo strumento denominato semplicemente "Categorie" che pemette anche di aggiungere nuove categirie grazie ad una semplice casella di testo.

Per la creazione dei link sono inoltre disponibili alcune funzioni avanzate; la prima permette di definire la destinazione e in pratica l’attributo "target" del collegamento scegliendo tra tre voci:

  • _blank: collegamento a risorsa esterna con apertura di una nuova pagina;
  • _top: collegamento ad una pagina superiore, da utilizzare solo in caso di template basati su frameset (ormai molto rari e obsoleti);
  • nessuno: collegamento con apertura nella stessa finestra (opzione consigliata per la compatibilità con lo standard HTML 4.01 strict e XHTML 1.0 strict).

Abbiamo poi la funzione avanzata denominata "Relazioni tra link (XFN)" essa viene utilizzata per fornire una rappresentazione formale delle relazioni interpersonali tra l’utilizzatore di un blog e le persone a cui appartengono le risorse linkate. XFN (acronimo di XHTML Friends Network) non è altro che un modo semplice di esemplificare le relazioni umane tra soggetti (amicizia, contatto sporadico, parentela etc.) utilizzando il sistema dei collegamenti ipertestuali. Ciò sarà possibile aggiungendo dei semplici attributi "rel" ("relationship") all’interno dei tags <a href>; ad esempio

<a href="http://lucablog.it" rel="friend met">Luca</a>

indica che Luca è un amico, mentre:

<a href="http://carloblog.it" rel="met">Carlo</a>

indica che Carlo è soltanto un contatto occasionale.

L’ultima funzione avanzata è disponibile nel box denominato appunto "Avanzate" e permette di associare un’immagine o un indirizzo RSS ad un link; si tratta di un’opzione molto utilizzata da coloro che per esempio desiderano definire un collegamento ad immagini per contatori o altri servizi basati sul conteggio di click e visualizzazioni. Per ogni risorsa linkata potrà essere assegnato un punteggio che va da 0 a 9 e funge da votazione.

L’utilizzatore potrà decidere se rendere o meno visibile un link, in questo secondo caso, prima di cliccare su "Salva" per aggiungere il collegamento a quelli già disponibili, sarà necessario selezionare la voce "Mantieni questo link privato", il link non apparirà sulle pagine del blog finchè questa opzione non verrà disattivata.

L’elenco completo dei link creati sarà reperibile sul percorso "Gestione > link":

Strumenti per la gestione dei commenti

Si dice che il successo di un blog non si misuri tanto dal numero di visitatori ma dalla vitalità della comunità di utenti che quotidianamente partecipano alle discussioni stimolate dai contenuti messi a disposizione dagli autori. I commenti svolgo un ruolo fondamentale in questo senso e naturalmente WordPress mette a disposizione alcuni strumenti avanzati per la loro gestione e la loro "moderazione".

Raramente i bloggers permettono a chiunque di postare commenti senza porre alcun filtro, come abbiamo visto nella sezione dedicata alla opzioni di configurazione generale è possibile consentire i commenti ai soli utenti registrati (o per meglio dire iscritti) così come lasciare a chiunque la possibilità di commentare. In ogni caso la maggior parte dei bloggers preferiscono moderare i commenti prima che questi siano visibili a corredo di un articolo o di una pagina.

Sul percorso "Gestione > Commenti" del pannello di controllo del Blog engine sarà possibile visualizzare la lista dei commenti postati a partire dall’ultimo, sarà inoltre possibile filtrare la lista visualizzando soltanto i commenti in attesa di moderazione o soltanto quelli già approvati.

Durante il processo di moderazione un commento potrà essere:

  • approvato: cioè considerato valido per la pubblicazione e la visualizzazione sulle pagine del Blog;
  • marcato come spam: cioè cosiderato come della semplice pubblicità non desidarata a risorse esterne rispetto al blog che nella maggior parte dei casi non hanno nulla a che vedere con gli argomenti trattati; il commento non verrà però cancellato.
  • non approvato: cioè considerato inadatto rispetto ai temi trattati, non pertinenente, eccessivamente polemico o volgare, inutile, doppio rispetto ad un precedente commento, l’autore non verrà però considerato uno spammer; il commento non verrà cancellato, sarà semplicemente catalogato tra i non pubblicabili;
  • cancellato: cioè rimosso definitivamente dal database di WordPress, è il destino dei commenti ritenuti completamente inutili.

La moderazione è un ottimo strumento per mantenere alta la qualità dei commenti postati su un blog, data la grande quantità di messaggi indesiderati che vengono inviati verso i siti Web non è invece uno strumento sufficiente per quanto riguarda la difesa contro lo spam, per questo scopo è invece meglio rivolgersi a soluzioni collaudate quali per esempio il plug-in Akismet creato dallo stesso papà di WordPress Matt Mullenweg.

Gestione dei Widget

Il termine Widget deriva dalla contrazione delle due parole inglesi "window" (finestra) e "gadget" (aggeggio), si tratta di un elemento, generalmente in formato grafico, proposto all’interno dell’interfaccia utente di un’applicazione in modo da renderne più semplice l’utilizzo.

Ma i Widget sono anche dei riferimenti a moduli a cui sono associate delle funzioni specifiche, WordPress di default mette a disposizione numerosi di questi strumenti che potranno essere gestiti sul percorso "Design > Widget" all’interno del pannello di controllo.

Qui sarà possibile visualizzare un elenco di tutti i Widget disponibili, di tutti i Widget utilizzati o di tutti i Widget inutilizzati. Di default avremo sulla sinistra una lista di tutti i Widget utilizzabili, mentre sulla destra avremo un elenco dei Widget correntemente utilizzati.

Volendo fare un esempio, pensiamo di voler abilitare i Widget denominati "Calendario", "Link" e "RSS"; per far questo sarà possibile cliccare sulla voce "Aggiungi" posta di fianco ad ognuno di essi; automaticamente queste voci saranno visibili anche sulla destra della pagina di gestione pronti per essere salvati tra i Widget correnti.

Cliccando sul pulsante "Salva le modifiche", sarà possibile visualizzare gli elementi aggiunti anche nella sidebar del nostro blog; per averne una riprova basterà cliccare sulla voce "Visualizza sito" posta sempre alla destra del titolo del Blog nel pannello di amministrazione.

Gli elementi abilitati saranno infatti disponibili per la consultazione dalla barra laterale (Calendario e Blogroll o lista dei link) e sul footer nel caso si stia utilizzando il template di default di WordPress.

Di fianco ad ogni voce presente tra i Widget disponibili in amministrazione, vi è un link "Modifica" che permetterà di impostare alcune caratteristiche dei Widget aggiunti; Widget diversi consentono diverse modifiche, ma in genere si tratta di piccole opzioni di personalizzazione; cliccando per esempio sulla voce "Modifica" relativa al Calendario sarà possibile modificare il nome mostrato da questo Widget.

E’ inoltre interessante notare come, grazie all’integrazione con la tecnologia Ajax, sia possibile modificare la posizione dei Widget correnti con una semplice operazione di trascinamento (drag&drop). Seguendo l’esempio fatto in precedenza abbiamo dall’alto in basso il Calendario, il BlogRoll e gli RSS; se per esempio si desiderasse creare un ordine in cui il Calendario venga mostrato per secondo, sarà sufficiente trascinare questa voce al di sotto di quella che verrà mostrata per prima (o viceversa). Per cui avremo:

  • Una situazione iniziale
  • Il trascinamento
  • Un nuovo posizionamento dei Widget

Le modifiche effettuate non sortiranno alcun effetto fino a quando non verrà selezionata la voce "Salva le modifiche".

Installare un nuovo tema

Una delle caratteristiche che ha fatto la fortuna di WorPress è l’estrema facilità con cui è possibile gestire e aggiornare l’interfaccia grafica di un sito Web realizzato utilizzando questo Blog Engine.

Inoltre la Rete è stracolma di risorse dalle quali sarà possibile scaricare temi sempre nuovi, molti dei quali rilasciati sotto licenza Open Source e quindi utilizzabili e modificabili liberamente.

Quando si scarica un bel tema per WordPress è però buona norma fare attenzioni alle fonti e assicurarsi che si tratti di designers fidati; diffondere temi grafici per WordPress contenenti codice malevolo (in particolare JavaScript) è infatti un espediente spesso utilizzato da spammers e crackers per diffondere links a siti contenenti materiali illeciti (nel migliore dei casi) se non addirittura per scatenare infezioni. Purtroppo, la popolarità di questa applicazione la rende in alcuni casi un prodotto all’attenzione di coloro che non perseguono gli scopi per cui è stato concepito.

Una fonte assolutamente fidata di temi per WordPress è invece la WordPress theme directory da cui sarà possibile scaricare centinaia di idee già pronte per modificare l’impianto grafico di un sito Web, molte di esse sono state anche validate secondo gli standard CSS e XHTML.

Nella maggior parte dei casi, per installare un tema per WordPress è sufficiente salvare la cartella che ne contiene i file all’interno del percorso "wp-content/themes", da quel momento in poi esso dovrebbe essere disponibile (e abilitabile) sul percorso "Design > Temi" del pannello di amministrazione.

Affrontiamo il discorso con un esempio pratico: da questo link è possibile scaricare un tema molto semplice ma ben fatto denominato iNove; l’archivio zip che ne contiene i file pesa poco più di 300 Kb e potrà essere decompresso velocemente all’interno della cartella "wp-content/themes"; fatto questo andremo a controllare sul percorso "Design > Temi", se tutto è andato per il meglio iNove dovrebbe trovarsi tra i temi disponibili, la procedura descritta è però talmente semplice che difficilmente si incontrranno delle difficoltà.

Per attivare iNove come tema di default per il nostro blog basterà ora cliccare sul collegamento ipertestuale posto al di sotto della piccola miniatura di anteprima che avrà come testo lo stesso nome del tema. Seguirà una semplice procedura di caricamento che dovrebbe durare pochi istanti e si concluderà con la visualizzazione di una preview del tema prescelto.

In alto sulla destra della preview sarà presente un pulsante "Attiva iNove" che permetterà di completare la procedura trasformando il tema scelto in quello di default per il nostro blog basato su WordPress.

Il tema di default potrà essere modificato in qualsiasi momento con un altro scaricato dalla Directory dei Temi di WordPress, in generale la procedura è sempre la stessa ed è sempre molto semplice tranne che per alcuni temi il cui utilizzo prevede l’installazione di particolari plugin.

Gestire i plugin

Per i plugin è necessario fare un discorso molto simile a quello affrontato precedentemente per i temi; WordPress può contare su una comuntà composta da milioni di utilizzatori e da migliaia di sviluppatori; oltre ai temi questa estesissima community sforna ogni giorno tantissimi plugin che permettono di estendere le funzionalità già di per sè avanzate del blog engine Open Source più diffuso in Rete.

Vi sono plugin per ogni finalità: gestione di immagini, video, photogallery, newsletter, tags, commenti, annunci, sondaggi, feed RSS e veramente tantissime altre funzionalità; data la procedura d’installazione particolarmente semplice, è facile lasciarsi andare all’entusiasmo e arricchire fino all’inverosimile di features il proprio blog; ma anche in questo caso è bene prestare particolare attenzione a quello che si installa.

I plugin sono pur sempre "estensioni di terze parti", nella maggior parte dei casi non sono state realizzate dal team di sviluppo del core di WordPess e il loro codici potrebbero presentare in certi casi insidie e incompatibilità (queste ultime si presentano in particolare nelle fasi di aggiornamento del blog engine); nella stragrande maggioranza dei casi questi pericoli non derivano da azioni malevole dei creatori, si tratta invece di vulnerabilità non rilevate e prodotto involontariamente in sede di stesura dei codici, una caratteristica che non rende i bugs meno dannosi.

Uno dei modi più sicuri per reperire plugin sicuri è quello di scaricarli dalla WordPress plugin directory, anche in questo caso non è possibile garantire un grado di sicurezza del 100% (gli errori capitano comunque) ma lo stretto controllo da parte della community permette un livello di qualità più elevato.

Come anticipato, l’installazione dei plugin richiede nella maggior parte dei casi una procedura molto semplice che dovrebbe esaurirsi nel salvataggio delle cartelle contenenti i file all’interno del percorso "wp-content/plugins"; il pannello di amministrazione mostra grazie all’apposita voce "plugin" tutte le estensioni disponibili per la piattaforma, due semplici voci permettono di attivare/disattivare o cancellare i plugin in elenco.

Ora supponiamo di voler installare e attivare un nuovo plugin presente nella directory delle estensioni per WorPress, potremmo per esempio scegliere il download di All in One SEO Pack un semplice add-on che mette a disposizione numerosi strumenti per l’ottimizzazione di pagine e contenuti per i motori di ricerca.

Una volta scaricato l’archivio zip che contiene i file per l’installazione, questi potranno essere salvati all’interno della cartella "wp-content/plugins" e se tutto è andato per il meglio anche All in One SEO Pack sarà presente nell’elenco delle plugin attivabili.

Una delle grandi novità portate dalle ultime versioni di WordPress è l’aggiornamento automatico dei plugin, quando un’estensione diventa obsoleta la piattaforma è in grado di mostrare un messaggio di notifica e (dopo un semplice click su link di conferma da parte dell’utilizzatore) è in grado di gestire autonomamente tutta la procedura di aggiornamento:

  1. scaricamento del plugin aggiornato;
  2. scompattamento dell’aggiornamento;
  3. rimozione della vecchia versione del plugin;
  4. installazione dell’ultima versione;
  5. notifica sull’esito dell’aggiornamento.
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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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