La Commissione Europea potrebbe aver trovato una soluzione (di compromesso) per la definizione delle regole per il "fair use" nelle comunicazioni voce e dati in roaming; fino ad ora infatti, lโostacolo piรน rilevante per la cancellazione dei costi aggiuntivi allโinterno degli stati membri era la mancanza di una normativa chiara che scongiurasse i possibili abusi da parte degli utenti.
Secondo i commissari, per essere considerato lecito lโuso delle reti nazionali ed estere si dovrebbe prevedere un tetto massimo della durata di 4 mesi consecutivi da parte di coloro che si trovano allโestero ma mantengono un rapporto fisso con il proprio paese dโorigine, si pensi per esempio ai pendolari o agli universitari che partecipano al programma Erasmus.
Una volta trascorso il periodo di tempo previsto, dovrebbe essere possibile chiedere conto dei loro consumi agli utenti; quindi, nel caso se ne presentasse la necessitร e dopo un preavviso di 14 giorni, gli operatori potranno anche inviare una richiesta di pagamento per il traffico eventualmente generato in eccedenza.
Ma cโรจ di piรน, si potrร inoltre imporre una soglia massima di traffico vocale e dati oltre la quale potrร essere attivata una tariffa piรน elevata e, anche dopo la scadenza del giugno 2017 prevista per il raggiungimento del "roaming zero", gli operatori potranno rchiedere una deroga nel caso in cui dimostrino che questโultimo rappresenta per loro un danno.
Detto questo, ai provider non sarร comunque consentito di utilizzare sistemi per il monitoraggio del traffico differenti da quelli giร esistenti, motivo per il quale gli operatori non potranno effettuare una valutazione caso per caso sul tipo di servizio adottato, ma misurare unicamente il volume prodotto da ciascun utente in roaming.