Il 22 febbraio ricorre lo Sconnessi Day, un’iniziativa nata in Italia per sensibilizzare sull’importanza di una pausa dal mondo digitale. L’obiettivo è duplice: ridurre il sovraccarico digitale e promuovere un ritorno a relazioni più autentiche con la realtà quotidiana. Inoltre, la giornata richiama l’attenzione su patologie emergenti come la nomofobia, ovvero la paura incontrollata di rimanere senza connessione.
Dal 2018, lo Sconnessi Day è diventato un appuntamento annuale, ispirato anche dal film Sconnessi di Christian Marazziti, che ha affrontato il tema della dipendenza da Internet in chiave ironica e riflessiva. L’iniziativa non si rivolge solo a chi avverte il bisogno di “disintossicarsi” dal proprio smartphone, ma anche a familiari, educatori e professionisti della salute che vogliono aiutare le persone a sviluppare un uso più equilibrato della tecnologia.
Digital Detox: come disconnettersi consapevolmente
Uno dei suggerimenti promossi dallo Sconnessi Day è spegnere il cellulare per almeno un’ora al giorno, preferibilmente tra le 20:30 e le 21:30, l’orario della cena, per recuperare un momento di socialità spesso distratto dagli schermi. Questo gesto simbolico mira a favorire un dialogo più autentico tra familiari e amici, promuovendo un equilibrio tra vita digitale e reale.
La necessità di staccarsi periodicamente dalla tecnologia è supportata da numerose ricerche: trascorriamo diverse ore al giorno sui dispositivi mobili, spesso senza rendercene conto. Secondo un’indagine recente, il tempo medio di utilizzo dello smartphone varia tra le generazioni:
- Gen Z: 6 ore e 18 minuti al giorno
- Millennial: 6 ore e 2 minuti
- Gen X: 4 ore e 54 minuti
- Boomer: 3 ore e 18 minuti
- Generazione Silenziosa: 1 ora e 16 minuti
Numeri significativi che evidenziano quanto il digitale sia ormai parte integrante della quotidianità, ma che al tempo stesso pongono interrogativi sull’impatto sulla nostra salute mentale e sociale.
Nomofobia: la paura di rimanere offline
La nomofobia è una delle principali problematiche legate all’iperconnessione. Questo disturbo, riconosciuto dall’Istituto per lo Studio delle Psicoterapie, si manifesta attraverso segnali come:
- Usare il telefono per gestire ansia e disagio emotivo.
- Provare senso di insicurezza o isolamento senza lo smartphone.
- Preferire la comunicazione digitale ai rapporti reali.
- Sentire stress o malessere se il cellulare è scarico o senza segnale.
- Razionalizzare l’uso eccessivo del dispositivo con la sua “funzionalità”.
Questi sintomi evidenziano un legame “troppo stretto” tra la tecnologia e il benessere psicologico, sottolineando l’importanza di iniziative come lo Sconnessi Day per promuovere un utilizzo più sano dei dispositivi.
Decluttering digitale: il metodo per riordinare la vita online
Oltre alla disconnessione temporanea, un altro aspetto cruciale è il decluttering digitale, ovvero l’eliminazione del superfluo dai propri dispositivi. Secondo Equinix, azienda leader nell’infrastruttura digitale globale, e Sarah Reynolds, fondatrice di Organised Chaos, il disordine digitale può generare stress e ansia al pari di quello fisico.
Spesso accumuliamo centinaia di migliaia di file, foto ed e-mail inutilizzate, contribuendo a un caos virtuale che rende più difficile concentrarsi. Inoltre, archiviare dati richiede energia e risorse, poiché i data center consumano quantità significative di elettricità per mantenerli attivi.
«Così come riordiniamo i nostri spazi fisici, dobbiamo fare lo stesso con i nostri dispositivi. Eliminare il superfluo aiuta la nostra mente a sentirsi più libera e concentrata» afferma Sarah Reynolds.
10 consigli per il decluttering digitale
Per migliorare il proprio benessere digitale, Equinix e Reynolds hanno stilato un decalogo di buone pratiche per mantenere ordine nei dispositivi:
- Definire un piano di pulizia: creare una lista degli elementi da riorganizzare (foto, e-mail, documenti, app) e affrontarli uno alla volta.
- Razionalizzare la galleria fotografica: eliminare i duplicati e salvare solo i ricordi più importanti.
- Puntare a “Inbox Zero”: cancellare newsletter inutili e organizzare la posta in cartelle.
- Riordinare il desktop e i file: evitare il caos sullo schermo e assegnare nomi chiari ai documenti.
- Gestire lo spazio di archiviazione: eliminare file duplicati o non più necessari.
- Ottimizzare le applicazioni: rimuovere quelle inutilizzate e organizzarle in cartelle.
- Ridurre le notifiche: disattivarle quando si ha bisogno di concentrazione.
- Controllare i dispositivi collegati: valutare periodicamente quali strumenti sono effettivamente utili.
- Creare zone libere da dispositivi: limitare l’uso dello smartphone in determinate aree o momenti della giornata (ad esempio, durante i pasti).
- Mantenere la costanza: il decluttering digitale deve diventare un’abitudine periodica.
Il Convegno Sconnessi Day 2025: un’occasione di riflessione
L’importanza del tema è sottolineata anche dal Convegno Sconnessi Day, che si terrà il 25 febbraio 2025 presso il Consiglio Regionale del Lazio (Via della Pisana 1301, Roma). L’evento, organizzato dall’Associazione Iostaccolaspina con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Lazio, vedrà la partecipazione di esperti del settore, istituzioni e professionisti per discutere il diritto alla disconnessione e il benessere digitale.
L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare le nuove generazioni, sull’uso consapevole della tecnologia e sull’impatto che un’eccessiva esposizione ai dispositivi digitali può avere sulla salute mentale, sociale e relazionale. L’evento è aperto a tutti coloro che vogliono approfondire il tema.
Verso una connessione più consapevole
In un mondo in cui la tecnologia è indispensabile, il futuro non sarà offline, ma richiederà maggiore consapevolezza. L’equilibrio tra connessione e disconnessione è essenziale per preservare il benessere mentale e relazionale.
Adottare piccole abitudini, come ridurre il tempo sugli schermi, praticare attività offline e creare momenti di disconnessione consapevole, può fare la differenza. La tecnologia è uno strumento straordinario, ma solo se utilizzata in modo sano e bilanciato.