AI e rischi di estinzione, un documento invita al dibattito

Secondo un documento pubblicato dall’organizzazione senza scopo di lucro Center for AI Safety, i rischi di un estinzione a causa dell’evoluzione incontrollata delle Intelligenze Artificiali dovrebbero essere essere tenuti in seria considerazione a livello mondiale nello stesso modo di altri pericoli come quelli legati alle guerre nucleari o alle pandemie.

I riferimenti presenti nel messaggio appaiono abbastanza chiari: il pianeta ha appena superato la più grande emergenza pandemica del Dopoguerra a causa del COVID-19, il conflitto tra Russia e Ucraina è ancora in corso e l’emergere dei modelli generativi deve ricevere la medesima attenzione per scongiurare conseguenze imprevedibili.

Tra i firmatari del documento troviamo esponenti di OpenAI, organizzazione a cui si deve il chatbot ChatGPT, Microsoft, impegnata tra l’altro nei progetti AI based Copilot e Bing Chat, nonché Skype, Google, Google DeepMind e svariate università di prestigio come per esempio il MIT, la Stanford University, Oxford, l’Imperial College di Londra e la New York University.

We’ve released a statement on the risk of extinction from AI.

Signatories include:
– Three Turing Award winners
– Authors of the standard textbooks on AI/DL/RL
– CEOs and Execs from OpenAI, Microsoft, Google, Google DeepMind, Anthropic
– Many morehttps://t.co/mkJWhCRVwB

— Center for AI Safety (@ai_risks) May 30, 2023

Non mancano nemmeno il contributo e la firma dell’ormai noto Geoffrey Hinton, pioniere delle reti neurali nonché ex collaboratore di Mountain View oggi preoccupato dal fatto che i modelli generativi possano diventare molto presto più efficienti del cervello umano e, proprio per questo motivo, considerarci semplicemente un ostacolo da eliminare.

Il documento sottolinea e conferma i benefici delle AI ricordando però che questi ultimi possono essere ottenuti soltanto attraverso un sviluppo tecnologico responsabile. Chiaramente il riferimento ad una possibile estinzione dovuta ad esse deve essere letto come un’estremizzazione mirata ad incentivare il dibattito su un tema che non può interessare i soli addetti ai lavori

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