La Corte di Giustizia dellโUnione Europea ha pubblicato una sentenza molto importante dal punto di vista della tutela della privacy. Essa infatti ha considerato legittimo un decreto con il quale le autoritร francesi avevano autorizzato lโidentificazione di una persona tramite indirizzo IP per iniziative legate alla lotta alla pirateria online.
Tale decreto era stato emesso dalla Hadopi (Haute Autoritรฉ pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur lโInternet), agenzia transalpina che vigila sulla diffusione delle opere tutelate da Copyright sul Web. Esso era stato perรฒ impugnato da quattro diverse associazioni per i diritti civili che avevano richiesto il parere della Corte.
Secondo questโultima, invece, i titolari di un servizio di video streaming hanno facoltร di richiedere ai provider Internet gli indirizzi IP degli utenti che accedono illegalmente a dei contenuti coperti da diritto dโautore. Queste informazioni possono poi essere condivise con lโAuthority perchรฉ richieda ai provider di fornire lโidentitร degli utenti associati a tali indirizzi.
Infatti, a parere della Corte la raccolta e la conservazione di questi ultimi in forma generalizzata non rappresenta un danno per i diritti fondamentali dei cittadini se le conclusioni sulla loro vita privata sono accurate. In sostanza, se una persona commette un reato, ad esempio visualizza una partita di calcio tramite una sito Web pirata, puรฒ essere identificata anche in questo modo.
La Corte specifica inoltre che gli indirizzi IP raccolti possono essere messi in relazione con lโidentitร di un cittadino quando lo scopo di tale procedura รจ quella di identificare lโautore di un illecito. In nessun caso, invece, le stesse informazioni possono essere utilizzate per approfondimenti sulla sua vita privata che non riguardino attivitร illegali.