Nelle scorse ore alcuni componenti del Senato hanno presentato una proposta di modifica alla cosiddetta "Legge antipirateria", entrata in vigore ad agosto 2023, che prevede il blocco delle trasmissioni illegali in streaming entro 30 minuti dalla comunicazione da parte di AGCOM (Autoritร per le Garanzie nelle Comunicazioni) agli ISP (Internet Service Provider).
Nello specifico, se approvata, la modifica proposta rimuoverebbe la necessitร di un intervento di AGCOM permettendo lโinvio diretto della richiesta di blocco. In sostanza un detentore dei diritti, come per esempio DAZN, non avrebbe piรน la necessitร di effettuare una comunicazione preventiva allโAuthority e i tempi per oscurare un servizio illegale sarebbero piรน veloci.
Ad oggi i braodcaster possono utilizzare un servizio per le ingiunzioni automatiche attraverso cui comunicare ad AGCOM gli indirizzi IP delle piattaforme che trasmettono illecitamente i loro contenuti. Una volta ricevuta tale segnalazione il Garante puรฒ ordinare allโISP di bloccare la risoluzione dei DNS (Domain Name System) per impedire lโaccesso alle trasmissioni non autorizzate.
La proposta da parte dei membri della maggioranza non eliminerebbe lโobbligo di comunicazione allโAGCOM ma essa avverrebbe contestualmente a quella inviata ai provider. LโAuthority diventerebbe quindi una semplice destinataria della richiesta di blocco da parte delle aziende interessate e questโultimo verrebbe effettuato senza il suo controllo.
รจ bene ricordare che gli operatori non avrebbero alcun potere decisionale nella gestione delle richieste di blocco, come anticipato tale intervento dovrebbe essere effettuato entro mezzโora dalla ricezione della richiesta. Eventuali violazioni potrebbero essere punite con una sanzione di 10 mila euro ma cosa succederebbe se ad essere bloccata per errore fosse una piattaforma che opera legalmente?