LโAssociazione Assoprovider ha presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti di Roma che riguarda il sistema Piracy Shield. Questโultimo viene adottato dallโAutoritร per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per il blocco delle piattaforme che trasmettono illegalmente contenuti audio/video protetti da diritti di trasmissione televisiva. ร stato inoltre recentemente al centro di polemiche molto accese.
Lโesposto di Assoprovider
Assoprovider rappresenta le aziende che che svolgono lโattivitร di Internet Service Provider o realtร correlate allโutilizzo della rete Internet. Nel suo esposto essa chiede di accertare la sussistenza di un eventuale danno erariale. Si richiede inoltre di chiarire la congruitร dellโazione dellโAGCOM nella gestione delle risorse economiche per il Piracy Shield.
A tal proposito il presidente di Assoprovider, Giovanbattista Frontera, ha affermato:
Chiediamo trasparenza e responsabilitร nellโuso delle risorse pubbliche e nella gestione di un sistema che impatta significativamente sulla rete internet italiana.
Lโassociazione sottolinea di essere stata lโunica ad opporsi tempestivamente allโimplementazione del Piracy Shield. Le sue preoccupazioni sarebbero rimaste perรฒ inascoltate. I rischi anticipati si sarebbero quindi concretizzati con lโincidente del 19 ottobre 2024. Quando il sistema avrebbe bloccato lโaccesso a Google Drive per errore.
Piracy Shield: un sistema da revisionare
Nel comunicato in cui annuncia la presentazione dellโesposto, lโassociazione richiede anche una revisione approfondita del sistema Piracy Shield nonchรฉ maggiori garanzie per prevenire errori futuri che possano danneggiare le piattaforme che operano legalmente e i loro utilizzatori.
Lโassociazione osserva inoltre che solo ora la politica e gli stakeholder coinvolti sembrerebbero prestare attenzione alle criticitร che sono state segnalate a suo tempo senza essere state ascoltate.
Alcuni mesi fa Assoprovider ha inviato una istanza di accesso agli atti ad AGCOM. Questo per ottenere la lista dei provvedimenti di inibizione allโaccesso operati attraverso Piracy Shield. Lโobbiettivo era quello di comprendere cosa fosse successo nelle giornate del 15 e 24 febbraio 2024. Quando, come riportato da diverse testate italiane, sarebbero stati inviati alla piattaforma ordini di inibizioni verso indirizzi IP e nomi di dominio estranei ad attivitร di pirateria.