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OpenAI: un watermark nelle immagini create gratuitamente con l’AI

OpenAI sta testando una nuova funzionalità con cui inserire dei watermark (filigrane) sulle immagini generate dagli utenti gratuiti tramite il modello generativo ChatGPT-4o. Tale iniziativa non dovrebbe riguardare gli abbonati a ChatGPT Plus che continuerebbero ad ottenere immagini prive di contrassegni visibili.

Perché OpenAI vuole inserire i watermark nelle immagini?

L’introduzione dei watermark risponde a due esigenze della compagnia di Sam Altman:

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  1. prevenire l’abuso delle immagini generate dall’intelligenza artificiale, soprattutto in casi particolari come quelli della creazione di documenti fasulli.
  2. Incentivare il passaggio alla versione a pagamento tramite l’offerta di contenuti privi di riferimenti all’ecosistema di OpenAI ai soli utenti Plus.

Dal lancio della nuova funzionalità sono già state generate oltre 700 milioni di immagini tramite ChatGPT-4o, con una crescita particolarmente forte in India. L’attrattiva del modello è alimentata dalla sua capacità di creare immagini dettagliate e stilizzate, come quelle ispirate allo stile dello Studio Ghibli.

Nonostante il successo riscosso nell’immediato il generatore d’immagini ha creato alcune preoccupazioni legate ai potenziali usi illeciti. Alcuni utenti avrebbero utilizzato infatti il sistema per creare falsi documenti, come ricevute, scontrini o lettere di lavoro. OpenAI ha già implementato dei blocchi per limitare alcune tipologie di contenuti ma il rischio di abusi rimane in piedi.

I watermark potrebbero quindi offrire una forma di tracciabilità utile per distinguere i contenuti generati da ChatGPT, soprattutto in ambienti in cui è essenziale garantire l’autenticità delle immagini.

Progetti futuri

OpenAI starebbe lavorando ad un’API per ImageGen che permetterà agli sviluppatori di integrare le capacità di generazione delle immagini nei propri prodotti.

Per quanto riguarda invece i watermark, la cui introduzione non è ancora ufficiale, gli utenti delle formula gratuita dovranno prepararsi a un possibile cambiamento nella ux, mentre per gli abbonati Plus (quelli che pagano per l’uso di ChatGPT) il servizio dovrebbe rimanere invariato.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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