Secondo uno studio operato da Tink, il 71% dei dirigenti finanziari europei utilizzerebbe piattaforme dedicate allโOpen Banking per ragioni legate alla compliance normativa come primo settore di investimento, al contrario in Italia i maggiori investimenti riguarderebbero la gestione finanziaria (53.3%), i servizi di payment initiation (50%) e lโautomazione dei processi (46.7%).
Per quanto riguarda la situazione nel Vecchio Continente, nel 71% precedentemente citato vi sarebbe un 41% di dirigenti che, sempre nellโottica di garantire una conformitร completa, darebbe la prioritร ai servizi per lโidentitร digitale, un altro 41% allโautomazione dei processi di tipo KYC (Know Your Customer) e un 37% al monitoraggio delle transazioni.
In Italia si investe in KYC, servizi per lโIdentitร Digitale e Payment Initiation
Le dimensioni e il livello di maturitร di unโazienda sembrerebbero essere dei fattori determinanti per lโarea di investimento scelta dai dirigenti, con organizzazioni piรน strutturate come le banche tradizionali (57%) e le societร di wealth management (53%) che indicherebbero come principale ambito in cui investire quello dei servizi di per la gestione dellโidentitร digitale.
A riprova di quanto detto le PMI si starebbero concentrando in particolare sulla semplificazione dellโesperienza del cliente, con il 54% di queste ultime che investe nellโautomazione dei processi KYC. Nel contempo le grandi realtร (cioรจ quelle con oltre mille dipendenti) si starebbero concentrando principalmente sui servizi di identitร digitale (42%).
Come sottolineato in precedenza i servizi di Payment Initiation rappresenterebbero la seconda maggiore area di investimento in Italia, ciรฒ a differenza di una media europea che li vedrebbe soltanto al settimo posto. Le ragioni del dato nostrano potrebbero essere correlate alle aspettative create dalle iniziative per contrastare lโuso del contante (ad esempio la fatturazione elettronica) e alla possibilitร di risparmiare denaro tramite soluzioni di Payment Initiation.