Napster, la leggendaria piattaforma che ha rivoluzionato e per molti versi sconvolto l’industria musicale nei primi anni 2000, è stata acquisita per 207 milioni di dollari. A completare l’operazione è stata la Infinite Reality, una società specializzata in esperienze immersive e marketing nel metaverso.
Perché Infinite Reality ha acquisito Napster?
Cosa può portare un’azienda ad acquisire un brand nato nel 1999 e poi caduto progressivamente nell’oblio? La risposta sta nella trasformazione dell’esperienza musicale in ambiente virtuale. L’obiettivo è quello di creare degli spazi 3D dove i fan e gli artisti possano interagire, assistere a concerti, partecipare a listening party e acquistare musica e merchandising.
In questo modo, tramite Napster i creator e le community musicali disporranno di uno spazio digitale connesso che oggi manca quasi del tutto nel panorama dello streaming audio.
A questo proposito l’attuale CEO di Napster, Jon Vlassopulos, ha parlato di ambienti “folli”, limitati solo dall’immaginazione degli artisti, che permetteranno ad esempio di creare una spiaggia virtuale per musicisti reggae o un palco futuristico per un DJ.
Un rilancio nel metaverso
Ad oggi Napster detiene licenze per milioni di brani. Un vantaggio con cui costruire un ecosistema legale e immersivo per nuove esperienze musicali. Inoltre, Infinite Reality ha già effettuato altre operazioni simili nel mondo del metaverso, con acquisizioni come quelle della Drone Racing League, della piattaforma di shopping VR Obsess e del marketer metaversale Landvault.
Fondata nel 1999, Napster è diventata celebre per il peer-to-peer illegale che ha cambiato per sempre la fruizione della musica. Chiusa nel 2001 per violazioni del copyright è poi passata tra varie mani fra cui quelle di Roxio e Best Buy. Nel 2022 è stata gestita da un consorzio blockchain con progetti legati agli NFT ma mai decollati.
Ora Napster tenta la sua ennesima rinascita con Infinite Reality alla guida del progetto. Questa volta nel mondo virtuale