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Le Big Tech chiedono ad AGCOM di modificare il Piracy Shield

Piracy Shield, il sistema introdotto in Italia nel 2024 per contrastare la pirateria tramite IPTV, torna al centro del dibattito. Dopo oltre un anno dalla sua attivazione, i risultati attesi come lโ€™eliminazione della pirateria e i benefici economici non sembrerebbero essersi ancora concretizzati. Ora, col supporto di alcuni giganti della tecnologia, la CCIA (Computer & Communications Industry Association) ha presentato una lunga lista di modifiche in risposta alla consultazione pubblica lanciata dallโ€™AGCOM.

I giganti della tecnologia chiedono delle modifiche al Piracy Shield

La CCIA rappresenta colossi come Google, Amazon, Meta, Apple e Cloudflare. Nel documento inviato allโ€™authority essa fa riferimento a gravi preoccupazioni circa i rischi per la libertร  dโ€™impresa e di espressione legati al Piracy Shield. Il nodo principale sarebbe rappresentato dalle disposizioni di blocco dei siti internet che, secondo il sistema attuale, possono essere richiesti dai detentori di diritti senza un processo di verifica o possibilitร  di ricorso e devono essere eseguiti entro 30 minuti.

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Uno dei punti piรน critici sarebbe la mancanza di trasparenza. Nรฉ le caratteristiche tecniche del Piracy Shield nรฉ i criteri di accesso al comitato tecnico sarebbero stati resi pubblici. Inoltre sarebbero stati registrati gravi errori come i blocchi che avrebbero colpito servizi legittimi come Cloudflare e Google Drive.

Le critiche contro il regolamento

La CCIA ha anche sollevato dubbi sullโ€™applicazione extraterritoriale delle misure di AGCOM, con riferimento allโ€™articolo 9 del DSA (Digital Services Act). Secondo la normativa europea infatti, gli ordini di rimozione dovrebbero contenere specifiche garanzie procedurali.

Il cuore della contestazione ruota perรฒ attorno allโ€™articolo 10 della bozza di regolamento dove vengono definiti i procedimenti cautelari accelerati. La CCIA ritiene infatti irrealistico un termine di 30 minuti per eseguire un blocco sicuro e troppo breve il limite di cinque giorni per presentare un ricorso.

Sulla base di queste osservazioni la CCIA chiede ad AGCOM di rivedere radicalmente lโ€™approccio al contrasto della pirateria. Puntando su interventi alla fonte e su una maggiore trasparenza e non sui blocchi di rete.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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