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Le 5 palline del CEO di Google (una storia non vera)

Negli ultimi anni, la citazione sulle “cinque palline” attribuita a Sundar Pichai, noto al grande pubblico per essere il CEO di Google, ha fatto il giro del web, suscitando riflessioni sulla gestione della vita personale e lavorativa.

Secondo ciò che gli viene erroneamente attribuito, Pichai avrebbe paragonato la vita di ognuno di noi a quella di un giocoliere che tiene in aria cinque palline: il lavoro, rappresentato da una pallina di gomma, e la famiglia, la salute, gli amici e l’anima, fragili come palline di vetro. Se la pallina del lavoro cade, può rimbalzare; se invece si rompono le altre, i danni possono essere irreparabili.

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Il messaggio si chiude con un invito alla cura delle priorità: «Gestisci con efficacia il tuo orario di lavoro, concediti del tempo per te, per la tua famiglia, per gli amici, per riposarti e per prenderti cura della tua salute. Ricorda, se una delle palline di vetro si romperà, non sarà facile farla tornare come prima».

Una riflessione di grande impatto, capace di stimolare migliaia di condivisioni e apprezzamenti sui social media… peccato non sia vera.

La storia delle palline di vetro non è vera (ma nemmeno del tutto falsa)

Nonostante la popolarità della metafora de “le 5 palline della vita”, Sundar Pichai non le ha mai raccontata in nessuna uscita pubblica.

La citazione, che molti continuano a collegare al CEO di Google, è stata ufficialmente smentita da un portavoce dell’azienda già nel 2021 ma ciò non è bastato a bloccare il flusso delle condivisioni sui social.

L’origine del fraintendimento risale al 2020, quando il testo del presunto discorso iniziò a circolare online, senza alcun riferimento alle sue vere radici. Qualcuno, non si sa esattamente chi, iniziò ad attribuirne l’origine ad un presunto discorso di Sundar Pichai e da allora questa leggenda metropolitana non ha mai smesso di alimentarsi.

E’ bene precisare che la metafora delle cinque palline non è frutto della fantasia di qualche utente della Rete, bensì appartiene a un discorso di Brian Dyson, ex CEO della Coca-Cola Company.

Dyson pronunciò queste parole nel 1991, durante una cerimonia di apertura all’Università Georgia Tech. Il suo intervento, molto più articolato, rifletteva sulle priorità della vita, sottolineando come sia fondamentale bilanciare lavoro e aspetti personali.

Perché la citazione delle 5 palline è stata attribuita a Pichai?

La confusione può essere spiegata dalla notorietà di Sundar Pichai, un volto riconoscibile per milioni di persone in tutto il mondo, molto di più rispetto a Dyson.

Con il suo ruolo di rilievo nell’industria tecnologica e il suo stile comunicativo diretto e ispirante, Pichai è una figura che ben si presta a essere associata a messaggi motivazionali. Inoltre, le dinamiche dei social media, dove le citazioni si diffondono rapidamente e spesso senza verifica, hanno contribuito il diffondersi della notizia.

Non è la prima volta che frasi di altri vengono attribuite a personaggi famosi più contemporanei. Questo fenomeno si basa sul principio che una citazione può guadagnare maggiore visibilità e credibilità se legata a una figura di rilievo nel panorama contemporaneo.

La reputazione e la popolarità di Pichai, leader di una delle più importanti aziende tecnologiche al mondo, ha fatto sì che il suo nome diventasse il veicolo perfetto per un messaggio dal forte valore simbolico.

La metafora del giocoliere con le 5 palline ha un significato profondo e molto attuale.

Brian Dyson, il vero autore della metafora delle palline di vetro, ha pronunciato il suo discorso in un periodo in cui il tema dell’equilibrio tra vita privata e lavoro stava emergendo come una priorità per le aziende e le persone. La sua metafora, seppur datata, rimane attuale e e forse ancor più rilevante per le generazioni odierne.

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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