Italia Viva, il movimento creato dallโex Presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo il suo allontanamento volontario dal Partito Democratico, รจ stato ultimamente al centro di aspre polemiche per via di una proposta dedicata alla lotta contro lโanonimato su Internet. Lโiniziativa (e le critiche) avrebbe preso vita in seguito ad un tweet del deputato Luigi Marattin.
In tale condivisione questโultimo avrebbe espresso alcune preoccupazioni riguardo alla possibilitร che il Web possa finire per deteriorare i processi democratici. Per rafforzare tali argomenti il parlamentare avrebbe poi citato alcuni casi, come il referendum sulla Brexit del 2016, in cui a suo parere la manipolazione dellโopinione pubblica tramite Internet avrebbe avuto un ruolo fondamentale per lโesito elettorale.
Come risolvere questo problema nel nostro Paese? Sempre secondo Marattin la partecipazione ai social network dovrebbe essere vincolata a regole simili a quelle giร in uso presso le redazioni giornalistiche della carta stampata, dove chi scrive รจ immediatamente identificabile e puรฒ essere chiamato a rispondere in qualsiasi momento delle sue responsabilitร .
Il dito viene quindi puntato contro i profili fasulli, fenomeno per combattere il quale รจ stata lanciata una petizione finalizzata a chiedere che "anche i social network, per legge ed avvalendosi di autoritร terze, possano esser messi nelle condizioni di garantire che ad un account corrisponda un nome ed un cognome di una persona reale, eventualmente rintracciabile in caso di violazioni di legge".
Se ancora pensate che il web debba essere uno strumento per rafforzare e allargare le nostre democrazie โ e non per rovinarle โ qui cโรจ una petizione che vi puรฒ interessare. ร il momento di dire basta. https://t.co/xDRySXn043
โ Luigi Marattin (@marattin) 29 ottobre 2019
Nel testo a commento della petizione vengono citati esplicitamente canali di comunicazione come per esempio le pagine Facebook, gli account Twitter ed Instagram, servizi online che stando alle parole dei promotori non solo non hanno un direttore responsabile a cui chiedere conto, ma spesso neanche un titolare chiaramente indicato.