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Il primo ransomware compie 35 anni

35 anni fa, tra dicembre 1989 e gennaio 1990, si svolse la piรน grande indagine informatica dellโ€™epoca in risposta al primo caso noto legato ad un ransomware. Questo attacco pionieristico si celava in un floppy disk da 5,25 pollici: โ€œAIDS Information โ€” Introductory Diskette 2.0โ€œ. Il ransomware, sviluppato dal biologo americano Dr. Joseph Lewis Andrew Popp Jr., venne distribuito in circa 20 mila copie a vari destinatari. Tra questi ultimi vi erano abbonati della rivista PC Business World, liste di distribuzione e persino delegati dellโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร  coinvolti in una conferenza sullโ€™AIDS.

Come funzionava il primo ransomware della Storia

Lโ€™attacco faceva leva sulle paure legate allโ€™epidemia di AIDS sfruttando un tema sanitario per indurre le vittime ad utilizzare il disco infetto. A differenza dei moderni attacchi ransomware, il software di Popp Jr. non criptava i contenuti dei file ma solo i loro nomi, rendendo i dati inaccessibili.

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Per fortuna furono rapidamente sviluppate delle contromisure. Come โ€œAIDSOUTโ€ per rimuovere il malware e โ€œAIDSCLEARโ€ per verificare la presenza di directory nascoste, combinati successivamente in un unico strumento chiamato โ€œCLEARAIDโ€œ. Alcune organizzazioni subirono perรฒ gravi perdite e un ente sanitario italiano perse dieci anni di ricerche a causa dellโ€™attacco.

Il Dr. Popp Jr., oltre a essere il primo ad utilizzare un ransomware, mostrรฒ comportamenti eccentrici durante le indagini. Dopo diversi arresti ed estradizioni un psichiatra londinese lo dichiarรฒ mentalmente incapace di affrontare il processo. Prima del giudizio fu visto indossare preservativi sul naso e portarsi dietro una scatola di cartone. Tali comportamenti favorirono il suo trasferimento al Mausley Hospital di Londra per le necessarie cure psichiatriche.

Un attacco costoso, anche per lโ€™autore

Nonostante la dichiarata instabilitร  mentale lโ€™attacco del Dr. Popp Jr. fu sorprendentemente sofisticato per lโ€™epoca. Il costo stimato per la distribuzione del ransomware si aggirava intorno alle 10 mila sterline di allora, equivalenti 40 mila dollari odierni. Inoltre, furono sostenute spese per la registrazione della societร  โ€œPC Cyborg Corporationโ€ e dei relativi conti a Panama, oltre che per lโ€™affitto di una residenza a Londra.

Lโ€™autore dellโ€™attacco calcolรฒ che se anche lโ€™1% delle vittime avesse pagato il riscatto richiesto il suo ritorno economico sarebbe stato comunque rilevante.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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