Google DeepMind: le AI sono meno intelligenti di un gatto

Quanto sono avanzati gli LLM (Large Language Model)? Demis Hassabis, CEO e co-fondatore di DeepMind che a sua volta è una controllata di Alphabet (Google), ha voluto esprimere le sue considerazioni sullo stato delle Intelligenze Artificiali Generative nel corso di un confronto pubblico durante il quale era presente anche l’ex premier britannico Tony Blair.

Secondo il neuroscienziato e imprenditore londinese, attualmente saremmo ancora molto lontani dallo sviluppo di un’AGI (Artificial General Intelligence), cioè di un’AI in grado di ragionare, e di astrarre concetti, in modo simile agli esseri umani. In pratica non si sarebbe arrivati nemmeno ad un livello di intelligenza paragonabile a quello di una gatto.

Hassabis è sicuramente una delle persone più titolate a parlare di questi argomenti, è un ricercatore di fama mondiale e in questo momento si sta occupando proprio dell’evoluzione dalle AI, quelle che animano chatbot come ChatGPT o Perplexity, alle AGI che essendo in grado di autoapprendere possono risolvere problemi per cui non sono state addestrate.

Nonostante personalità impegnate in prima persona nel settore, come Elon Musk, abbiano descritto GPT-4 come una sorta di AGI, Hassabis ha voluto sottolineare che la capacità di creare testi in linguaggio naturale così come quella di generare immagini e audio non hanno nulla a che fare con l’intelligenza generale, facoltà che invece un gatto possiede.

Da questo punto di vista, poco importa che le AI siano in grado di superare gli esseri umani in alcuni giochi. Quello che si vuole ottenere con l’AI è invece un’intelligenza che possa essere applicata in tutti i campi, essa permetterebbe di progredire molto velocemente in settori come quello energetico, la sanità e la gestione delle crisi climatiche.

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