Secondo quanto riportato in uno studio pubblicato da CryptoCompare riguardante lโandamento del mercato delle criptovalute durante lโanno corrente, in giugno le transazioni registrate sarebbero state ben il 42% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, questo dopo il calo di 35 punti percentuali che si era avuto a maggio.
Tali flessioni sarebbero attribuibili in particolare alle recenti decisioni da parte del Governo di Pechino in merito al mining delle monete virtuali, tale attivitร infatti sarebbe stata sostanzialmente vietata (o molto limitata) nel Paese asiatico per via del fatto che in alcune aree essa stava provocando un notevole consumo di energia elettrica e un impatto ambientale negativo.
LโOriente non sarebbe stato perรฒ lโunico fronte in cui i regolatori avrebbero preso iniziative a danno della produzione e del trading di criptovalute, a tal proposito basti pensare ai vari stati europei dove lโutilizzo dellโexchange Binance รจ divenuto sostanzialmente impossibile. A giugno questโultimo avrebbe visto crollare del 56% le transazioni effettuate rispetto allo stesso mese del 2020.
Binance rimane ancora oggi la piattaforma di scambio piรน utilizzata al Mondo con un giro dโaffari che raggiunge quasi i 700 miliardi di dollari, tale dato potrebbe perรฒ cambiare anche notevolmente in futuro considerando che altre realtร , come Giappone e Thailandia, si starebbero preparando a restringere ulteriormente la cerchia di operatori autorizzati.
Eโ comunque probabile che anche il forte decremento di valore a danno di asset come il bitcoin abbia avuto un ruolo fondamentale nel disincentivare gli scambi, con un numero plausibilmente alto di risparmiatori alla ricerca di soluzioni per contenere le perdite. Successivi rimbalzi potrebbero invece determinare una rapida inversione dellโattuale tendenza conservatorista.