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Chrome conferma il blocco degli ad-blocker

Google ha iniziato ad avvisare gli utenti che l’estensione per il blocco degli annunci uBlock Origin e altre soluzioni simili potrebbero presto essere disabilitate su Chrome. Ciò a causa della graduale eliminazione del supporto della specifica Manifest V2 per le estensioni.

La notifica di Google per Chrome

Nel Chrome Web Store, una notifica recita:

Questa estensione potrebbe presto non essere più supportata perché non segue le migliori pratiche per le estensioni di Chrome.

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Tale avviso include un link ad un bollettino di supporto che afferma che le estensioni potrebbero essere disabilitate per proteggere la privacy e la sicurezza degli utenti. L’obiettivo è quello di far sì che le estensioni rispettino i nuovi requisiti di sicurezza introdotti con Manifest V3.

Alcuni utenti hanno già segnalato che l’estensione uBlock Origin non è più disponibile nel Chrome Web Store, anche se la maggior parte ha visualizzato un avviso che incoraggia a passare a un ad blocker compatibile con il Manifest V3. Come per esempio uBlock Origin Lite.

Altri, delusi da queste modifiche, starebbero considerando di migrare verso altri browser come Vivaldi o Brave che continuano a supportare estensioni basate sul Manifest V2.

La risposta di uBlock Origin

Raymond Hill, sviluppatore di uBlock Origin, ha spiegato che l’avviso apparso su Chrome è dovuto alla dismissione del Manifest V2 a favore del Manifest V3. Questa nuova specifica, introdotta con Chrome 88 nel 2020, ha posto diverse sfide tecniche per gli sviluppatori di estensioni. Costringendoli a creare versioni limitate come appunto uBlock Origin Lite.

Mentre quest’ultimo può risultare ottimale per alcuni utenti, coloro che necessitano di filtri avanzati potrebbero trovare l’esperienza più limitata. Gli utenti aziendali possono continuare a utilizzare le estensioni basate su Manifest V2 fino a giugno 2025 grazie a una policy apposita di Mountain View.

Inoltre, browser alternativi come Brave e Vivaldi continueranno a supportare il Manifest V2, proponendosi come delle soluzioni agli utenti insoddisfatti dalle ultime restrizioni. Con la transizione a Manifest V3 questi ultimi potrebbero dover cercare alternative o adattarsi a una versione più leggera delle loro estensioni preferite.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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