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Chiude la World Wide Web Foundation

La World Wide Web Foundation, creata nel 2009 da Sir Tim Berners-Lee e Rosemary Leith, ha ufficialmente comunicato la chiusura dopo 15 anni di attività.

Lo striscione con il testo "Combattiamo per il web che vogliamo", accompagnato dall'immagine di un globo e dal logo della World Wide Web Foundation, incarna l'impegno della Fondazione per un futuro digitale migliore.

Il consiglio di amministrazione della fondazione, nell’atto di delibera con cui viene sancita la chiusura delle attività, dichiara di ritenere raggiunti la maggior parte degli obiettivi prefissati, tra i quali la diffusione capillare dell’accesso ad Internet.

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Quando la fondazione fu istituita, solo il 20% della popolazione globale aveva accesso a Internet. Oggi, quella percentuale è salita a quasi il 70%, un traguardo che i fondatori considerano in parte frutto del lavoro svolto dalla loro organizzazione e dai suoi sostenitori.

Nuove sfide per il web: la mercificazione dei dati

Nonostante l’aumento dell’accesso a Internet, nuove minacce sono però emerse nel panorama digitale. Sir Tim Berners-Lee ha evidenziato come il modello di business dominante nei social media abbia portato alla mercificazione dei dati personali degli utenti e a una concentrazione del potere nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche.

Uno sviluppo decisamente contrario alla visione originaria di Berners-Lee che auspicava una Rete libera e decentralizzata.

Il progetto Solid

Per affrontare queste sfide, Sir Berners-Lee ha deciso di concentrare le sue energie sullo sviluppo di nuove tecnologie decentralizzate, in particolare sul protocollo Solid.

Questo progetto, avviato nel 2015, punta a restituire agli individui il controllo sui propri dati personali attraverso l’uso di “Pod” (Personal Online Data Store), ovvero archivi decentralizzati dove gli utenti possono gestire e proteggere le proprie informazioni in modo sicuro e autonomo.

Cosa sono e come funzionano i POD

Un POD è un archivio personale online in cui un individuo può conservare in modo sicuro tutte le proprie informazioni e dati digitali. Questi dati possono includere qualsiasi tipo di contenuto, come foto, video, documenti, preferenze personali, attività online o interazioni con applicazioni.

In pratica, un POD agisce come un “contenitore digitale” in cui tutti i dati personali sono raccolti in un unico luogo, ma distribuiti in modo decentralizzato. Questo significa che i dati non risiedono più su server di qualche grande azienda, ma sono sotto il controllo diretto ed esclusivo dell’utente.

Grazie ai POD, l’utente può decidere di condividere determinate informazioni solo con applicazioni o servizi specifici e revocare l’accesso in qualsiasi momento, senza perdere mail il controllo sui propri dati.

La chiusura della fondazione per guardare al futuro della Rete

La decisione di chiudere la World Wide Web Foundation è stata approvata dal consiglio di amministrazione, anche per permettere a Sir Tim Berners-Lee di dedicarsi completamente ai suoi nuovi progetti.

Nel loro messaggio di addio, i fondatori hanno espresso gratitudine verso tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’organizzazione nel corso degli anni, sottolineando l’importanza delle collaborazioni con ONG, governi, finanziatori privati e sostenitori del settore tecnologico.

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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