Mountain View avrebbe deciso di chiudere (almeno parzialmente) il social network Google+, una piattaforma che in ogni caso non era mai riuscita a fidelizzare i suoi utilizzatori e sulla quale lโazienda californiana aveva scommesso forse troppe risorse cercando di entrare in un mercato dominato da altri soggetti, Facebook in primis.
A rendere praticamente obbligata questa decisione sarebbe stata una problematica riguardante la sicurezza: una vulnerabilitร risalente a prima del marzo 2018 che utenti malintenzionati avrebbero potuto sfruttare per accedere ai dati personali dei profili non configurati come pubblici. Nessun account sarebbe stato violato, almeno stando a quanto dichiarato da Big G, ma per Google+ era probabilmente giร arrivata lโora del pensionamento.
Come indicato correttamente dalla divisione social del gruppo, il tempo medio di permanenza sulle pagine del servizio non sarebbe infatti superiore ai 5 secondi. Evidentemente troppo poco per parlare di una "community" coinvolta o per pensare che in futuro i contenuti veicolati tramite Google+ possano interessare realmente gli utenti.
Da qui la decisione di optare per la chiusura del social network, anche se questa dovrebbe riguardare esclusivamente lโutenza consumer. Lโintenzione sarebbe infatti quella di continuare ad erogare il servizio per gli utenti Business che potranno cosรฌ sfruttare le funzionalitร appositamente create da Big G per lโutilizzo in ambito enterprise.
Il (semi)abbandono di Google+ sarebbe una conseguenza diretta del Project Strobe che prevede unโanalisi completa dal punto di vista della sicurezza di tutte le Web App e le applicazioni per Android di Mountain View. Una volta identificate eventuali vulnerabilitร Big G deciderร , di volta in volta, su quali progetti vale la pena intervenire per apportare le necessarie correzioni, negli altri casi si procederร direttamente con il taglio dei "rami secchi".