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YouTube: spariscono più di 1 milione di brani musicali

Chi frequenta assiduamente YouTube, e soprattutto YouTube Music, si sarà accorto che nel corso degli ultimi mesi diverse canzoni molto popolari, pezzi appartenenti a performer e musicisti altrettanto noti, sono praticamente sparite dalle due piattaforme. I titoli risultano ancora presenti tra i contenuti proposti ma cliccando su di essi non è possibile accedere ai contenuti. Si riceve invece un messaggio nel quale viene specificato che il brano desiderato non può essere riprodotto nel mercato in cui si risiede. Cosa è successo?

YouTube e le canzoni scomparse

Per comprendere l’accaduto è necessario fare riferimento alla SESAC (Society of European Stage Authors and Composers). Una sorta di SIAE, ma a livello europeo, che fornisce in licenza opere musicali tutelate da diritto d’autore. Il contratto tra YouTube e quest’ultima sarebbe scaduto di recente e non ancora rinnovato.

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Anche in questo caso torna alla mente la SIAE e nello specifico lo scontro che alcuni mesi fa la vide contrapposta a Meta per l’uso di brani musicali nelle piattaforme del gruppo di Mark Zuckerberg e soci.

Tornando a YouTube, i suoi responsabili e quelli della SESAC non avrebbero trovato un accordo sulla base del quale rinnovare il contratto arrivato a scadenza. Motivo per il quale una quantità significativa di canzoni prima disponibili per l’ascolto ora non lo sono più. Più o meno 1.1 milioni di pezzi.

Parliamo di opere di artisti del calibro di R.E.M., Bob Dylan, Ariana Grande, Adele, Green Day, Kendrick Lamar e Nirvana. SESAC è una realtà meno strutturata rispetto ad organizzazioni più grandi come per esempio BMI (Broadcast Music Incorporated) ma ha comunque un catalogo di tutto rispetto. Sufficiente per contrapporsi ad un colosso come YouTube che, intanto, ha deciso di ritoccare i prezzi di Premium al rialzo.

I negoziati sono in corso

Come ammesso pubblicamente da YouTube, le due parti starebbero ancora affrontando la fase negoziale.

Con tutta probabilità l’accordo verrà raggiunto nei prossimi giorni a meno di non voler proseguire in un braccio di ferro che non rappresenta un vantaggio per nessuno.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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