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WhatsApp: quando le richieste di aiuto sono una truffa

WhatsApp permette di rimanere in comunicazione con tantissime persone e in modo praticamente immediato. Tra i tanti messaggi che riceviamo potrebbe capitare di leggere una richiesta di aiuto ed è giusto intervenire quando serve. Bisogna però fare attenzione alle modalità con cui vengono effettuate queste richieste, anche se apparentemente provengono da persone che conosciamo. Questo perché molto spesso i truffatori puntano proprio sul nostro altruismo, o sui nostri legami affettivi, per tentare di accedere a informazioni sensibili e sottrarre denaro.

WhatsApp: attenzione ai mittenti

I tentativi di truffa di cui parliamo non sono delle novità e funzionano sulla base di meccaniche che sono state osservate anche in altre attività malevole su WhatsApp. Gli utenti malintenzionati puntano infatti sul coinvolgimento emotivo per confondere la vittima e convincerla a svolgere operazioni che in condizioni normali affronterebbero con maggiore diffidenza.

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Uno dei metodi utilizzati consiste di fingersi una persona conosciuta, ad esempio un figlio, un altro parente o un amico, e richiedere una ricarica da effettuare su una carta prepagata. Per far questo il truffatore simula un momento di difficoltà, causato ad esempio dallo smarrimento del telefono, con il quale giustifica il fatto che l’account che sta utilizzando non è quello registrato sul telefono della potenziale vittima.

Il consiglio è quindi quello di verificare qualsiasi contatto richieda l’invio di denaro tramite la piattaforma di Meta. Nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta della persona che dice di essere.

Le truffa del codice

Un altro tentativo di raggiro molto diffuso consiste nell’inviare un codice di trasferimento. In sostanza il truffatore invia un tramite WhatsApp messaggio nel quale sostiene di averlo ricevuto. Al destinatario viene richiesto di inserirlo nel proprio telefono e ciò lo trasforma in una vittima. Il codice serve infatti per prendere possesso di account altrui.

Anche in questo caso una sana diffidenza potrebbe salvarvi la giornata. Anche perché è quasi impossibile rientrare in possesso di un account perduto.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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