Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha espresso preoccupazione riguardo ai possibili impatti sullโinnovazione di una proposta formulata da Antti Rinne, Presidente di turno del Consiglio dellโUnione Europea, che vorrebbe destinare appena lโ1% del PIL comunitario alle politiche di coesione contro lโ1.1% proposto dall Commissione e lโ1.3 del Parlamento Europeo.
Secono la von der Leyen, se lโiniziativa dellโesponente finlandese dovesse incontrare il favore degli stati membri a pagarne le conseguenze potrebbero essere diversi obbiettivi legati non soltanto alla gestione delle politiche migratorie, della Green Economy e della Difesa, ma anche quelli che lโEuropa ha programmato per sostenere i processi di Digital Transformation.
Ad essere oggetto del contendere รจ nello specifico il bilancio per il periodo compreso tra il 2021 e il 2027, ad oggi lโunica soluzione praticabile per andare oltre al braccio di ferro in atto sembrerebbe essere quella di affidare a Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, lโonere di gestire i negoziati. Il tempo a disposizione per le trattative รจ perรฒ limitato in quanto le percentuali definitive dovrebbe essere approvate ad inizio 2020.
A favorire le posizioni delle von der Leyen potrebbe intervenire lโinstabilitร recentemente dimostrata dal Governo finlandese, nei giorni scorsi infatti Rinne รจ stato costretto a dimettersi in seguito ad uno sciopero che ha visto coinvolta lโazienda di stato Posti. La Commissione spera che il suo successore si dimostri meno severo verso le politiche di coesione, ma considerando che la presidenza di turno degli scandinavi รจ ormai in scadenza le probabilitร sono risicate.
Tra le voci a favore della von der Leyen vi sarebbe anche quella del Ministro italiano degli Affari europei, Vincenzo Amendola, e di Francia e Germania. Gli stanziamenti in fase di discussione riguardano direttamente tecnologie innovative come il 5G, lโIntelligenza Artificiale, la Cybersecurity, la Blockchain e le soluzioni per il calcolo quantistico.