Il report intitolato "Digitalisation in Europe 2020-2021: Evidence from the Eib Investment Survey" pubblicato dalla BEI (la Banca europea per gli investimenti) avrebbe evidenziato come in alcuni stati del Vecchio Continente il tasso di Digitalizzazione rilevato nel periodo considerato sarebbe stato superiore a quello registrato negli Stati Uniti.
La media europea sarebbe comunque ancora inferiore rispetto a quella degli USA, questo soprattutto a causa di un ritardo in termini di adozione di soluzioni tecnologiche per la produttività che, durante l’anno passato e quindi in piena emergenza pandemica, avrebbe riguardato il 37% delle imprese europee contro il 27% di quelle americane.
Il dato precedentemente esposto sarebbe ancora più sbilanciato a favore degli Americani se si si prendessero in considerazione soltanto le microimprese. Nell’ambito dell’Unione Europea infatti ben il 60% delle aziende con un numero di dipendenti compreso tra i 5 e 9 dipendenti non avrebbe adottato alcuna tecnologia digitale, nel caso delle realtà con più di 250 collaboratori tale percentuale scenderebbe invece al 25%.
Un risultato di questo genere appare problematico tenendo conto che le micro imprese e le piccole e medie imprese rappresentano il 99% delle aziende operanti in Europa e determinano quasi il 70% degli occupanti nel settore privato, al contrario Oltreoceano queste non andrebbero oltre il 40% sul totale della forza lavoro occupata.
Ma quali sono stati i Paesi europei dove le performance relative alla Digitalizzazione sono state più elevate rispetto a quelle degli Stati Uniti: in ordine alfabetico Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. Come è possibile notare, nonostante i miglioramenti avutisi negli ultimi anni, il nostro Paese non è presente nell’elenco.
