L’European Securities and Markets Authority avrebbe in progetto di introdurre una regolamentazione dedicata appositamente alle ICO (Initial Coin Offering), un’iniziativa correlata all’esigenza di concepire degli strumenti di controllo simili a quelli utilizzati per gli strumenti finanziari tradizionali in modo da garantire una maggiore sicurezza.
Le ICO sono sostanzialmente delle offerte pubbliche di moneta attraverso le quali delle aziende richiedono finanziamenti per il lancio di una nuova cryptovaluta o, più in generale, di un progetto basato sull’impiego della Blockchain. Una volta recuperati i capitali necessari viene avviata la fase di mining e i finanziatori ricevono un corrispettivo (token) proporzionale al loro contributo.
Quello delle ICO è ad oggi un settore in piena espansione, nonostante le rilevanti flessioni subite dal mercato delle valute virtuali nel corso dell’anno corrente, ma perché regolare un settore che deve gran parte del proprio successo al fatto di basarsi su un’infrastruttura completamente decentralizzata (quasi "anarchica")?
La risposta andrebbe cercata nei precedenti tentativi di affidarsi alla "buonafede" degli operatori del comparto, dalla EBA (European Banking Authority) sarebbero giunti pù volte degli appelli all’autoregolamentazione, ma tali richiami non avrebbero sortito gli effetti sperati. Attualmente i rischi per gli investitori sarebbero ancora troppo elevati.
Per capire quali saranno le iniziative che l’Europa prenderà a riguardo è forse sufficiente fare riferimento alla strategia già attuata dalla SEC (Securities and Exchange Commission) negli Stati Uniti, Paese dove è stata creata addirittura una ICO fasulla (basata sulla finta cryptovaluta HoweyCoin) per allertare gli utenti sui pericoli delle offerte di moneta digitale.
