Nei giorni scorsi alcuni analisiti finanziari avevano diffuso l’indiscrezione che Elliott Management fosse intenzionata ad acquisire una quota di maggioranza di Twitter con lo scopo di allontanare il fondatore Jack Dorsey dalla poltrona di CEO e rilanciare il social network (forse) avvicinandolo alle istanze del Partito Repubblicano USA e dell’amministrazione Trump.
Le ultime notizie a riguardo smentirebbero però l’esistenza di una strategia di questo genere: Elliott Management e la società di private equity Silver Lake Partners avrebbero raggiunto un accordo economico che prevede di lasciare l’attuale amministratore delegato al suo posto nonostante una sostanziosa iniezione di denaro da ben 2 miliardi di dollari.
A questo punto viene da chiedersi quali saranno i vantaggi derivanti dall’investimento per la due società coinvolte. Sicuramente esse avranno un maggior controllo sulle future strategie commerciali di Twitter, soprattutto perché Egon Durban (co-CEO di Silver Lake) e Jesse Cohn (Elliott) entreranno a far parte del board del Sito Cinguettante.
Nonostante sembrerebbe che alla fine sia stata trovata una soluzione di compromesso, i rapporti tra Dorsey ed Elliott non sarebbero stati comunque dei più sereni. Alle tensioni avrebbe contribuito in particolare il fatto che qualche tempo fa il primo avrebbe dichiarato di voler lasciare temporaneamente la guida di Twitter per trasferirsi in Africa.
Un’intenzionte accolta con grandi perplessità dagli azionisti, tanto da costringere Elliott a intervenire facendo pressioni sul CEO. In sostanza Dorsey non dovrebbe perdere l’incarico di massimo vertice del gruppo, ma in cambio rinuncerà a qualsiasi progetto di lungo termine che possa prevedere un minore impegno nella gestione del business di Twitter.