La Polizia Postale ha reso noto che nell’ambito delle truffe online, nel corso dell’anno passato sarebbero stati gestiti complessivamente 98 mila casi. Durante lo stesso periodo sarebbe stata implementata l’attività di contrasto al fenomeno del falso trading online che, con 358 casi trattati per oltre 20 milioni di euro di danni, avrebbe fatto registrare un notevole aumento relativamente alla perdita di capitali verso l’estero.
Per quanto riguarda invece la lotta contro il revenge porn, nel 2020 sarebbero stati trattati 126 casi con 59 persone denunciate. Numeri più elevati per la diffamazione in Rete, con 2.234 casi e 906 denunciati, e lo stalking online con 143 casi, 7 arrestati e 73 denunciati. Diffuso anche il fenomeno della "sextortion" con 636 casi trattati, un arrestato e 36 denunce.
La pandemia in atto ha fornito nuove opportunità di guadagno ai cyber criminali
Nei primi mesi dell’anno di osservazione sarebbero stati rilevati numerosi episodi di truffe online riguardanti la vendita dei cosiddetti DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) come per esempio mascherine, guanti e soluzioni per l’igienizzazione. A tal proposito sarebbe stata osservata un proliferazione improvvisa di falsi e-commerce dedicati a questi prodotti.
Gli agenti della Polizia Postale avrebbero raccolto inoltre varie segnalazioni su false raccolte di fondi per le quali sarebbero state avviate delle indagini, tali tentativi di raggiro sarebbero stati spesso condotti tramite siti Web apparentemente riconducibili ad enti ospedalieri o promosse con il supporto di falsi patrocini di istituzioni o enti pubblici.
Osservato infine un incremento del fenomeno dei falsi annunci di lavoro, spesso diretti a generare profitti illeciti ma finalizzati anche all’acquisizione di dati sensibili. In alcuni casi le vittime sarebbero state inconsapevolmente complici di attività criminose penalmente anche più gravi della truffa come per esempio il riciclaggio di denaro sporco