Il colosso del commercio elettronico Amazon ha recentemente presentato la trimestrale di cassa che, come le altre aziende quotate in Borsa a Wall Street, è obbligata a sottoporre periodicamente agli azionisti; i blianci del gruppo relativi all’ultimo quarto (o del primo se si considera l’anno fiscale 2015) non sarebbero però particolarmente positivi.
Numeri alla mano, gli utili netti della società di Jeff Bezos e soci sarebbero aumentati del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma le perdite sarebbero contestualmente passate dai 25 milioni di dollari del terzo trimestre dell’anno scorso agli oltre 540 milioni di dollari attuali; anche il fatturato, attestatosi sui 20.84 miliardi di dollari, avrebbe subito una battuta di arresto.
E’ comunque da notare che, nonostante ci si trovi davanti al secondo trimestre consecutivo caratterizzato da perdite per l’azienda, i conti permetterebbero di registrare un livello di liquidità più alto rispetto al passato, Amazon infatti disporrebbe di circa 5.7 miliardi di dollari (+15%) ai quali attingere per effettuare eventuali investimenti.
Forse a deludere di più nel quadro generale potrebbe essere stato proprio l’andamento del titolo azionario di Seattle, secondo le previsioni le sue quotazioni avrebbero dovuto subire sì un calo, ma questo non sarebbe dovuto andare oltre i 74 centesimi per singolo esemplare scambiato, mentre la realtà parlerebbe di ben 95 centesimi, il tutto a discapito della capitalizzazione odierna.
Ad andare malissimo sarebbero state anche le vendite del Fire, il primo smartphone brandizzato con il marchio di Amazon; si pensi infatti che per ripianare le perdite subite da questo flop commerciale il gruppo avrebbe stanziato circa 170 milioni di dollari, oltre 80 dei quali a copertura dei dispositivi ancora stockati nei magazzini e mai distribuiti.