Un po’ a sorpresa Tim Cook, CEO della Casa di Cupertino, avrebbe espresso parere favorevole sull’imposizione di una tassa appositamente dedicata alle compagnie che operano nel settore Digitale. Il massimo dirigente di Apple sarebbe infatti convinto che l’intero sistema fiscale mondiale dovrebbe cambiare tenendo conto delle società che operano senza limitazioni geografiche.
Tali dichiarazioni sarebbero state effettuate tenendo conto del prossimo summit che il 29 e 30 gennaio 2020 vedrà i paesi OCSE riuniti per discutere lo spinoso argomento della Web Tax. Il tutto alla luce di una recente riunione della Ecofin che ha sottolineato ancora una volta quanto le distanze in merito tra i vari governi siano ancora difficilmente colmabili.
Uno dei maggiori ostacoli alla Web tax risiede proprio in queste divisioni, perché fino a quando i ministri delle finanze non riunsciranno a trovare una posizione comune difficilmente ci si potrà presentare in sede OCSE con un proposta credibile. Fino ad ora la UE ha scelto la strada del negoziato, ma se il summit dovesse fallire non sarebbero da escludere iniziative autonome.
Non mancano poi le voci discordanti anche in seno all’Europa, a tal proposito è possibile citare il caso francese con Parigi che ha già deciso di applicare in patria una Web Tax del 3% sui proventi delle vendite effettuate via Web. Il target di questa misura sono le aziende con fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro e più di 25 milioni in terra transalpina.
E’ probabile che il maggior timore di Tim Cook risieda proprio nel fatto che le compagnie debbano finire per confrontarsi con una miriade di normative locali. Fino ad ora l’operato della task force on digital economy dell’OCSE, agenzia deputata a studiare una legislazione fiscale condivisa in tema di profitti dal Digitale, non avrebbe prodotto ancora nulla di concreto.
