Il provider telefonico Telecom Italia ha recentemente cambiato nome diventando semplicemente TIM, ora l’azienda capitanata dall’amministratore delegato Marco Patuano fornirà attraverso un uno marchio i servizi per le comunicazioni vocali, per la connettività mobile e per i collegamenti via ADSL tramite banda larga e ultralarga.
Il nuovo battesimo sarebbe avvenuto lo scorso 1° maggio, per venire incontro alle istanze dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) il gruppo ha cercato di rendere l’operazione effettuata più trasparente possibile, ricorrendo ai comunicati stampa, al suo sito Web ufficiale così come all’introduzione di informative nelle fatture.
Buone notizie per i clienti, infatti dopo l’avvicendamento non soltanto nominale tra Telecom a TIM dovrebbe essere cancellato il canone mensile abbinato alla linea telefonica, una spettanza che nel tempo era arrivato a costare ben 18.54 euro mensili; quest’ultmo entrerà a far parte dei cosiddetti "costi fissi" per la fruizione di chiamate illimitate.
Ad essere interessati dal cambiamento in atto saranno in particolare i consumatori che hanno attivato un abbonamento della Telecom da almeno un decennio; in seguito alla riunione dei diversi rami d’azienda sotto un solo brand alcune tariffe non avranno più ragione di esistere, agli utenti dimostratisi più "fedeli" nel corso degli anni verranno attivati i piani "ADSL + Voce" o "Voce".
A conferma di quanto anticipato vi sarebbe una recente analisi svolta dagli esperti di SOSTariffe, noto comparatore online dedicato al risparmio sulle utenze, secondo i quali i clienti Telecom di vecchia data potrebbero finire per pagare dal 38% al 55% in meno rispetto a quando l’azienda era suddivisa in più controllate.
