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SocialAI: il social network dove i follower sono AI

SocialAI è un servizio che funziona in modo simile a X ma ha la particolarità di basarsi interamente sulle Intelligenze Artificiali. Gli esseri umani possono iscriversi e partecipare alla vita della comunity ma non interagiscono in alcun modo con altri utenti in carne ed ossa. Il progetto, per quanto non privo di aspetti controversi, nasce dalla volontà di portare la parasocialità tipica delle piattaforme online ad un livello successivo.

Come funziona SocialAI

Questo nuovo social media nasce da una semplice osservazione della realtà: frequentare i social network può rivelarsi molto frustrante. Instagram, Facebook e X sono infatti di in grado di connettere le persone tra loro ma anche di dar voce a troll, hater e altri pessimi frequentatori. SocialAI funziona in modo completamente diverso, le interazioni avvengono unicamente con bot animati da modelli linguistici generativi più propensi ad “ascoltare” che a blastare.

Nel momento in cui ci si iscrive alla piattaforma il sistema richiede da che tipo di follower si desidera essere seguiti. Questi ultimi possono essere per esempio dei sostenitori entusiasti delle nostre condivisioni o assumere un atteggiamento più scettico, se non pessimista, ma mai ostile.

Nello stesso modo si potrà scegliere di confrontarsi con dei bot critici o con dei pensatori con i quali confrontarsi su temi più profondi e persino intimi.

Fatto questo, e ignorando il fatto che non si sta comunicando con delle persone vere e proprie, la sensazione di isolamento che spesso caratterizza la frequentazione dei social media più diffusi dovrebbe risultare meno opprimente.

I bot sono più educati delle persone

Stando alle testimonianze fornite dai primi utenti di SocialAI i bot del servizio, in grado di discutere anche di argomenti di attualità come il recente rilascio della PS5 Pro, sarebbero stati addestrati per evitare qualsiasi atteggiamento negativo. Si sarebbero dimostrati sempre molto “educati” e pazienti, mai troppo sarcastici o propensi agli attacchi personali.

Qualsiasi tentativo di provocarli non avrebbe mai portato a reazioni scomposte.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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