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Russia: una blacklist per i siti non graditi

Nonostante le proteste di Wikipedia, la cui versione russa è recentemente entrata in "sciopero" per ostacolarne l’approvazione, le autorità della Confederazione hanno introdotto una nuova normativa per il controllo della Rete definita da molti liberticida.

In pratica la legge appena passata al vaglio della Duma prevede che la Russia si doti di una vera e propria blacklist all’interno della quale elencare i siti Web da oscurare; ufficialmente il provvedimento è stato apporovato come misura contro le pagine contenenti materiale a carattere pedopornografico e terroristico.

Dato che nessuno "controlla il controllore", regola ancora più valida quando si parla di Cremlino, niente potrebbe impedire agli uomini di Vladimir Putin di inserire nella lista nera pagine Web ritenute scomode per la classe dirigente moscovita.

Avendo ricevuto numerose critiche, la legge è stata parzialmente riscritta definendo in modo più preciso le tipologie di siti Intenet che potrebbero essere messi al bando, un’iniziativa che però non sembra rassicurare né Wikipedia né la blogosfera russa.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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