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reCAPTCHA: Google riduce il limite dell’uso gratuto?

reCAPTCHA è uno dei sistemi più utilizzati per la protezione dei form. Basato sul sistema CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart), permette di verificare che l’invio dei dati sia stato effettuato da un essere umano e non da un bot. Per far questo viene utilizzata una procedura in cui all’utente si chiede di eseguire un’azione specifica.

Quest’ultima può essere il riconoscimento di un dettaglio in alcune immagini o il click su una casella di spunta. Tutte attività che dovrebbero essere complesse per una macchina ma semplici per una persona. Probabilmente i modelli generativi che animano le AI metteranno presto in discussione l’efficacia del CAPTCHA. Per il momento rimane però una contromisura efficace per evitare che i moduli online finiscano in pasto agli spammer e altri utenti malintenzionati.

Ma non è di questo che vogliamo parlare. Concentriamoci invece sul fatto che dal 1° aprile 2024 (uno scherzo?) Google, che fornisce il servizio, dovrebbe porre dei limiti più stringenti al suo utilizzo. Fino ad ora infatti la piattaforma consentiva di effettuare fino ad 1 milione di controlli al mese in modo del tutto gratuito. Dalla data indicata il tetto masso scenderà invece a 10 mila verifiche. In sostanza 100 volte meno rispetto a prima.

Chi dovesse gestire siti Web ad alto traffico, per i quali il numero di form compilati è molto elevato, avrà soltanto due scelte: pagare quanto richiesto da Mountain View o optare per un’altra soluzione. In realtà esiste anche una terza alternativa, cioè implementare un propria verifica tramite CAPTCHA mettendo mano al codice. In questo caso bisognerà fare un semplice calcolo tra costi in termini di tempo e benefici economici.

Questo, senza contare la possibilità di essere indipendenti da piattaforme di terze parti. Chi invece non avesse tempo per realizzare il proprio controllo CAPTCHA o cercare fornitori diversi da Google dovrà pagare 8 dollari al mese per 100 mila istanze di reCAPTCHA. Il piano Enterprise prevede invece il pagamento di 1 dollaro ogni mille istanze oltre il tetto delle 10 mila verifiche mensili.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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