E’ per certi versi una conclusione storica quella recentemente formulata dell’avvocato generale della Corte di Giustizia europea; Pedro Cruz Villalón è infatti intervenuto su un ricorso alla Suprema Corte austriaca che richiedeva chiarimenti sull’adozione di provvedimento inibitori per bloccare violazioni al copyright in Rete.
In pratica, secondo quanto stabilito da Villalón, gli Internet Service Provider potranno essere obbligati ad impedire l’accesso ai siti Web che violano il diritto d’autore; si parla in pratica di quelli che al di là della specifica tipologia di attività svolta vengono denominati "siti pirata".
La sentenza di Villalón parte da un’istanza della Constantin Film Verleih e della Wega Filmproduktionsgesellschaft che, in terzo grado di giudizio, avevano richiesto ai giudici della Oberste Gerichtshof di obbligare l’Isp UPC Telekabel Wien a bloccare il sito "kino.to".
Ma per vedere riconosciute le proprie ragioni le due case di produzione hanno dovuto ricorrere alla Corte di Giustizia europea che, in ultima istanza, ha fornito un’indicazione le cui eventuali implicazioni potrebbero essere particolarmente gravose per i fornitori di connettività.