Il Consiglio dei Ministri italiano avrebbe richiesto la restituzione dello statuto approvato il marzo scorso dall’Agenzia per l’Italia Digitale, tale provvedimento si sarebbe reso necessario su indicazione della Corte dei Conti che avrebbe individuato alcune carenze in grado di motivare una revisione.
L’approvazione dello statuto avrebbe reso operativa l’Agenzia appositamente concepita per promuovere l’innovazione nel nostro Paese, per la sua creazione sarebbe stata necessaria la collaborazione di quattro dicasteri, Pubblica Amministrazione, Istruzione, Finanze e Sviluppo economico, ciò nonostante sarebbero comunque emerse delle debolezze.
Una delle perplessità della Corte riguarderebbe l’organico dell’Agenzia che apparirebbe sovradimensionato, probabilmente i giudici temono la creazione di un nuovo "carrozzone" fatto per dispensare retribuzioni che, dato l’attuale clima politico, non verrebbe accettato di buon grado.
Nel complesso lo statuto di Italia Digitale dovrebbe prevedere 150 dipendenti a cui dovrebbero far capo 16 dirigenti; ad essere oggetto di revisione potrebbe essere anche la norma che unificherebbe nella stessa persona i ruoli di direttore e presidente dell’Agenzia.