I dispositivi Galaxy del colosso sudcoreano Samsung sarebbero affetti da una vulnerabilità che li renderebbe attaccabili già al momento dell’attivazione, tale falla sarebbe stata individuata da Paul Kocialkowski, esperto di sicurezza appartenente al team di Replicant.
Il problema citato sarebbe relativo al processore (baseband) che nei dispositivi mobili è incaricato della gestione delle comunicazioni (diverso da quello dedicato alle applicazioni), esso infatti presenterebbe una backdoor attraverso la quale si potrebbe controllare il sistema da remoto o sottrarre dati sensibili.
A momento la vulnerabilità scoperta coinvolgerebbe molti dei device campioni di vendite del produttore asiatico, tra di essi anche il il Galaxy S, il Galaxy S 2, il Galaxy Note, il Galaxy Nexus, il Galaxy Tab 2 7.0, il Galaxy Tab 2 10.1, il Galaxy S 3 e il Galaxy Note 2.
Naturalmente, una conferma dell’esistenza di tale falla non dimostrerebbe che essa sia mai stata utilizzata per perpetrare degli attacchi ai danni degli utilizzatori; la vulnerabilità sarebbe stata rimossa dallo stesso Replicant che è una versione totalmente "libera" di Android.