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Per accedere ai siti porno servirà lo Spid? Dal 2025 la verifica dell’età sarà obbligatoria

A partire dal 2025, l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) è intenzionata ad introdurre una nuova regolamentazione per l’accesso ai siti pornografici con la quel verrà imposto ai gestori delle piattaforme l’obbligo di verificare effettivamente l’età degli utenti che accedono ai contenuti per adulti, per garantire che siano maggiorenni.

Inizialmente si era ipotizzata una verifica obbligatoria tramite Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o la Carta d’Identità Elettronica (CIE), ma l’Agcom sembra orientata ad ammettere anche altri strumenti di controllo.

La regolamentazione, infatti, stabilisce che i fornitori di contenuti per adulti debbano adottare un sistema di Age Verification, ma siano liberi nella scelta delle tecnologie da implementare, purché tale sistema garantisca la maggiore età dell’utente rispettandone al contempo la riservatezza.

Come funzionerà la verifica dell’età?

La verifica dell’età potrà essere effettuata attraverso diversi metodi, non limitandosi necessariamente all’uso di strumenti “ufficiali” come lo Spid o la CIE. I fornitori di contenuti per adulti potranno infatti optare per differenti soluzioni di verifica dell’età, purché siano efficaci.

Questo consentirà alle piattaforme di scegliere il sistema più adatto alle proprie esigenze tecniche e di privacy, senza dover richiedere documenti specifici per ogni accesso.

Durante la consultazione pubblica indetta dall’Agcom, sono state presentate varie proposte tecniche, molte delle quali sembrano presentare difficoltà, come la scansione della carta d’identità o il controllo incrociato con i database dell’anagrafe.

Anche opzioni come il riscontro con la carta di credito o l’utilizzo del numero di cellulare sono state considerate, ma tutte comportano un elevato rischio per la riservatezza dei dati degli utenti.

Una soluzione valida potrebbe consistere nell’adottare servizi di terze parti che trasmettano al sito di contenuti per adulti solo l’esito della verifica e non i dati dell’utente, al fine di garantirne il diritto all’anonimato (cd. “Doppio Anonimato“).

Secondo quanto stabilito dall’Agcom, l’obiettivo principale è impedire ai minorenni di accedere a contenuti inappropriati, rispettando al contempo la sicurezza e la riservatezza dei dati degli utenti.

Implementazione e tempistiche del nuovo sistema di verifica dell’età

La normativa, che si ispira al quadro regolamentare europeo e nazionale, entrerà in vigore definitivamente nel 2025.

Prima che diventi operativa, però, sarà necessario un ulteriore passaggio: l’approvazione da parte della Commissione Europea e la definizione precisa delle modalità tecniche tramite un tavolo di lavoro con le parti interessate.

E’ probabile, quindi, che l’introduzione effettiva non avvenga prima dell’estate 2025.

Sebbene il regolamento riguardi principalmente gli utenti italiani che accedono ai siti da Italia o Europa, resta da vedere come verranno gestite eventuali tecniche per aggirare il blocco, come l’uso di VPN (Virtual Private Network).

Questi strumenti permettono di mascherare l’indirizzo IP dell’utente, facendo risultare l’accesso come proveniente da un altro paese, rendendo più complessa l’applicazione delle restrizioni. Tuttavia, il regolamento dettagliato potrebbe chiarire anche questi aspetti che, allo stato attuale, risultano ancora piuttosto indeterminati.

La soluzione del “Doppio Anonimato”

Tra le proposte al vaglio, una delle più interessanti è quella del cosiddetto “doppio anonimato”.

Il processo prevede due fasi distinte: la prima riguarda l’identificazione dell’utente (eseguita dal fornitore dello strumento di verifica), mentre la seconda si concentra sull’autenticazione per ciascuna sessione d’uso (ad opera gestore dei contenuti per adulti).

In pratica, la verifica dell’età verrà effettuata da enti terzi indipendenti e certificati, senza che questi conoscano il sito o il servizio per cui l’utente sta richiedendo l’accesso. Allo stesso modo, i gestori dei contenuti per adulti non sapranno quali utenti si stanno autenticando e con quali dati..

Questa proposta mira a risolvere le preoccupazioni legate alla privacy, assicurando che le informazioni personali degli utenti non siano tracciabili né dai siti pornografici né dagli enti che verificano l’età.

Conclusioni

Il nuovo regolamento dell’Agcom per l’accesso ai siti pornografici segna un importante passo verso la tutela dei minori online, pur cercando di garantire la massima riservatezza per gli utenti.

La verifica dell’età sarà obbligatoria, ma i fornitori di contenuti avranno flessibilità nella scelta delle soluzioni tecnologiche da adottare.

Sebbene la normativa non sia ancora operativa, il 2025 vedrà l’introduzione di un sistema che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli italiani accedono ai contenuti per adulti..

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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