Come è noto il board di Vkontakte, social network che nella Confederazione Russa è considerato l’equivalente di Facebook, ha recentemente licenziato il CEO e fondatore Pavel Durov, soprannominato per ragioni comprensibili il Mark Zuckerberg di San Pietroburgo.
Quali i motivi che avrebbero portato all’allontanamento dell’imprenditore dalla sua carica? Ufficiosamente egli sarebbe stato defenestrato per le sue posizioni politiche dichiaratamente contrarie alle scelte spesso non democratiche del presidente Vladimir Putin.
Ufficialmente invece Durov sarebbe divenuto incompatibile con il suo ruolo di amministratore delegato per essersi rifiutato di passare alcune informazioni riservate su richiesta dei servizi segreti di Mosca, parliamo del temibile FSB (Federal’naja Sluba Bezopasnosti), erede del KGB.
In raltà, a Durov sarebbe stata offerta la possibilità di rimanere nella società acquisendo il nuovo ruolo di chief architect, egli però avrebbe rifiutato perché deciso a lasciare la Russia per dedicarsi ad altri progetti: un nuovo social network o l’implementazione dell’App per la messaggistica Telegram.