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Opera: una VPN gratuita integrata nel browser anche su Android

Gli sviluppatori del browser Opera hanno deciso di introdurre la VPN (Virtual Private Network) già implementata per la versione Desktop dell’applicazione nella release destinata ai dispositivi mobile equipaggiati con Android. Per il momento tale feature sarà accessibile soltanto tramite la beta del progetto, ma sarebbe stato già previsto il futuro rilascio in forma definitiva.

Una VPN integrata nel browser per tutelatre la privacy degli utenti

Non si tratta di una novità completa, si ricordi infatti che la stessa casa madre aveva distribuito un’applicazione per il Robottino Verde che consentiva di navigare in anonimato sfruttando la piattaforma SurfEasy. Quest’ultima venne però abbandonata lo scorso aprile per poi essere sostituita dall’attuale integrazione implementata direttamente nel browser.

Interessante quindi il fatto che ora la privacy verrà garantita senza la necessità di dover installare un’applicazione terza nel proprio device, a ciò si aggiunga che la VPN potrà essere utilizzata non solo gratuitamente, ma anche senza alcun limite di traffico. Opera garantisce inoltre che nessun log verrà registrato durante l’attivazione di questo strumento. La VPN integrata in Opera, in sostanza, sostituirà il reale indirizzo IP dell’utente con un IP virtuale, al fine di evitare che provider e siti web possano tracciare l’attività dell’utente senza il suo consenso.

La navigazione tramite VPN potrà essere abilitata tramite l’apposita impostazione del browser (quella che nella versione Desktop è disponibile attraverso la barra della URL). Da tenere presente il vincolo che, come modalità predefinita, consentirà di sfruttare questa opzione soltanto durante la navigazione in incognito. Sempre di default la VPN è inoltre incompatibile con il risparmio dei dati.

Quattro diverse modalità per la VPN di Opera

La VPN prevede quattro diverse modalità: "Ottimale", "Europa", "Asia" e "America". Se lo si desidera si potrà permettere ai motori di ricerca di geolocalizzare l’utilizzatore, non è invece ancora noto il sistema per la cifratura dei dati scelto dagli sviluppatori che relativamente alla variante per i Desktop avevano optato per AES a 256 bit.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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