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Open Source: caccia al bug

Codec audio-video, sistemi per l’autenticazione degli utenti, linguaggi di sviluppo, ambienti integrati per la programmazione e molto altro, c’è un pò di tutto tra i 150 software Open Source che il Governo degli Stati Uniti ha deciso di setacciare alla ricerca di bug e falle aperte per potenziali attacchi.

Il progetto, realizzato in collaborazione con Coverity, azienda leader nel campo della ricerca di imperfezioni nel codice dei programmi, mira a innalziare la qualità media dei prodotti a codice sorgente pubblico e ad incentivarne lo sviluppo.

Oltre 700 programmatori sono impegnati ad analizzare milioni di righe di listato al giorno e ad isolarne i difetti; fino ad oggi sono stati snidati ben 6 mila bugs e sanate un buon numero di situazioni a rischio.

Chi volesse consultare la lista dei programmi presi in esame può farlo recandosi su questa pagina, non mancano i software di largo utilizzo come le librerie di stampa per Unix e le librerie GNU per la crittografia.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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