Esistono diverse ragioni per le quali le aziende possono decidere di effettuare il rebranding di un prodotto, tra di esse è possibile citare lo scarso successo presso il pubblico, le necessità correlate all’attualizzazione o l’esigenza di sottolineare l’appartenenza del bene o del servizio ad un marchio. Il rebranding, parziale, di Bing avrebbe però motivazioni differenti.
Il motore di ricerca della Casa di Redmond infatti, si chiama ora Microsoft Bing. Tale novità sarebbe stata già confermata dall’azienda californiana e giustificata con la volontà di sottolineare quanto i prodotti dei gruppo non siano delle realtà indipendenti ma parte di un network in cui tutte le applicazioni vengono concepite per l’interpolazione.
La nuova versione del Motore di ricerca prevede l’utilizzo del Microsoft Fluent Design System
Al nuovo nome si accompagna anche un nuovo logo: cambiano i colori, non viene abbandonata la "b" minuscola ma le spigolosità che lo caratterizzavano spariscono in favore di un utilizzo molto accentuato del Fluent design, il linguaggio di progettazione concepito dalla stessa Microsoft che già contraddistingue l’impianto grafico di piattaforme come Windows 10.
Microsoft Bing is the search engine that gives back! #GiveWithBing lets you donate to causes you care about without having to open your wallet. Learn all about it, here: https://t.co/z2fRoDlKOl pic.twitter.com/yw7bUCw164
— Microsoft Bing (@bing) October 5, 2020
Il Microsoft Fluent Design System è un’evoluzione del Microsoft Design Language in versione 2, esso integra tutte le specifiche per la caratterizzazione di un applicativo destinato a Windows 10. Luce, profondità, movimento, materiale e scala sono gli elementi cardine che influenzano i fattori di forma e le interazioni di un design pensato per questo sistema operativo.
Microsoft Bing è invece l’erede del motore di ricerca Live Search (prima noto come MSN Search e Windows Live Search). Nato ufficialmente nel corso del 2009, venne battezzato "Bing" per rendere l’idea di una lampadina che si accende metaforicamente quando viene effettuata una nuova scoperta. Ufficiosamente "Bing" è invece un acronimo ricorsivo che sta per "Bing is not Google".