Si chiamerà FNI, Fondo Nazionale per l’Innovazione, e verrà presentato ufficialmente il 4 marzo a Torino da Luigi Di Maio, Ministro dello Sviluppo Economico. L’obbiettivo di questa iniziativa è quello di facilitare la trasformazione digitale del Paese grazie ad un attore unico in grado di unire risorse pubbliche e private a favore dell’innovazione in un’ottica di Smart Nation.
La creazione del Fondo avviene contestualmente a dei profondi cambiamenti che stanno coinvolgendo Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa attualmente controllata al 100% dal MiSE. Nata nel 1999 come Sviluppo Italia S.p.A., fino ad ora essa non era stata aperta ad ulteriori partecipazioni.
Una direttiva ministeriale contenuta nel testo della Legge di Bilancio 2019 prevede invece la cessione da parte di Invitalia di una quota di partecipazione pari al 70% del capitale sociale attualmente detenuto nella società di gestione del risparmio denominata Invitalia Ventures Sgr Spa – Invitalia Sgr, questo per incrementare la dotazione che poi verrà incamerata dal Fondo.
Ciò avverà perché la società acquirente dovrà apportare risorse aggiuntive per un ammontare che sia almeno pari a quelle pubbliche già gestite. Per garantire la massima trasparenza e la regolarità dell’iter di cessione il corrispettivo indicato nel contratto verrà definito da un soggetto indipendente in grado di garantire le necessarie competenze e professionalità.
Nelle intenzioni del MiSE il Fondo dovrebbe effettuare in particolare un’azione di stimolo per gli investimenti in innovazione sul territorio nazionale. Il buon esito di questi ultimi dovrebbe quindi portare ad una crescita dell’occupazione, creando nuove opportunità di impiego in settori ancora poco sviluppati in diverse aree del Paese.