Secondo un report pubblicato nelle scorse ore da Reuters, il gruppo capitanato da Mark Zuckerberg avrebbe utilizzato i contenuti pubblici condivisi dagli utenti su Facebook e Instagram per lโaddestramento della propria Intelligenza Artificiale Generativa, quella che anima lโassistente Meta AI ormai pronto per lโintegrazione su tutti gli asset del network di Meta.
Le ragioni di questa scelta andrebbero ricercate nella particolare natura di Meta AI, a differenza di soluzioni come il chatbot ChatGPT questโultimo infatti non nasce soltanto per fornire risposte alle domande degli utenti, ma anche per proporre loro dei contenuti che siano quanto piรน vicini possibile agli interessi e alle preferenze di chi frequenta i social media.
Tale progetto si basa sul modello generativo LLama 2 (Large Language Model Meta AI 2) che รจ stato sviluppato grazie ad una collaborazione con Microsoft e allโesperienza maturata durante la creazione di Bing Chat. Redmond mette a disposizione i dati raccolti tramite lโindicizzazione dei siti Web ma Meta AI รจ innanzitutto uno strumento per il social networking.
A tal proposito Nick Clegg, responsabile della divisione Global Affairs di Menlo Park, ha voluto chiarire che lโaddestramento di Meta AI viene effettuato utilizzando unicamente post pubblici. Le conversazioni, i messaggi e gli altri contenuti di carattere personale non entrerebbero invece a far parte dei dataset che permettono allโassistente di evolvere.
Al di lร delle rassicurazioni fornite rimangono comunque in piedi diversi interrogativi riguardo a cosa viene effettivamente utilizzato e cosa no per il miglioramento di Meta AI. Gli utenti infatti condividono spesso informazioni personali nelle proprie condivisioni (si pensi per esempio al dolore per una persona scomparsa) e diventa cosรฌ molto difficile distinguere tra sfera privata e pubblica.