Secondo uno studio condotto da Adecco, una delle più note agenzie multinazionali nella selezione del personale, il 41% delle grandi aziende prevede una riduzione del proprio personale in seguito all’adozione di tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale. La rilevazione è stata effettuata intervistando i dirigenti di circa 2 mila compagnie.
Non si tratta della prima analisi su larga scala dedicata alle possibili implicazioni dell’AI sul mercato del lavoro, a tal proposito è possibile citare uno studio del WEF (World Economic Forum) risalente allo scorso anno secondo cui per il 50% delle imprese verranno create nuove figure professionali metre per il 25% il numero di impiegati diminuirà.
A parere di Denis Machuel, amministratore delegato di The Adecco Group, attualmente gran parte delle aziende, comprese quelle più strutturate, non avrebbero ancora trovato un modo efficace per implementare soluzioni basate sui modelli generativi nelle proprie strategie di business. Riconoscere le potenzialità delle AI è un conto, utilizzarle è un altro discorso.
AI seen cutting worker numbers, survey by staffing company Adecco shows https://t.co/UPf6VtHAYy pic.twitter.com/kTd4OGOyZO
— Reuters (@Reuters) April 5, 2024
Sempre secondo il top manager transalpino le aziende starebbero sviluppando un approccio errato anche per quanto riguarda la ricerca di competenze legate all’AI. In molti casi infatti esse farebbero affidamento a consulenze esterne, mentre la soluzione migliore potrebbe essere quella di formare i propri dipendenti sull’uso di tali strumenti.
Per il momento abbiamo l’esempio di grandi realtà come Amazon, Facebook, Google e Microsoft che hanno licenziato un buon numero di dipendenti, molti dei quali assunti in migliaia di unità alla volta nel corso della pandemia da COVID-19, per poter investire maggiormente sugli LLM (Large Language Model) da integrare nelle proprie piattaforme.