Nel corso delle ultime settimane il mondo del file sharing è stato coinvolto da un vero e proprio terremoto il cui epicentro va identificato nell’arresto di Kim Dotcom e nel sequestro delle sue creature più note, i servizi Megaupload e Megavideo utilizzati da milioni di utenti.
Eppure, nonstante la recente ondata repressiva condotta dalle forze dell’ordine e la chiusura spontanea di alcune piattaforme come per esempio Btjunkie, secondo una recente rilevazione di DeepField Networks il fenomeno del P2P sarebbe ben lontano da manifestare delle flessioni.
Tale tendenza sarebbe dovuta in particolare alla presenza in Rete di numerose alternative, in pratica, la chiusura di alcuni portali avrebbe avuto come unica conseguenza quella di ridistribuire le utenze presso altre piattaforme che godrebbero, almeno per ora, di ottima salute.
Insomma, dopo un iniziale periodo caratterizzato da una sorta di panico generalizzato (ma forse sarebbe meglio definirlo come un semplice "spaesamento") la popolatissima community degli sharers si sarebbe velocemente riorganizzata.