Mark Zuckerberg, CEO di Menlo Park, ha distribuito un comunicato in cui affermerebbe di aver telefonato al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama per esprimere la sua preoccupazione riguardo ai ritardi nella riforma dei servizi di intelligence nazionali.
All’inquilino di Pennsylvania Avenue il fondatore di Facebook avrebbe comunicato tutta la sua frustrazione per i danni che l’attività di spionaggio dell’NSA (National Security Agency) avrebbe causato alle aziende che operano nel Web, soprattutto in seguito all’esplosione del Datagate.
Secondo quanto affermato dal creatore del Sito in Blue, le procedure necessarie per una riforma completa delle agenzie di sicurezza operanti negli USA saranno sfortunatamente molto lunghe, questo nonostante le pressioni operate dallo stesso Facebook, da Google e da Yahoo!.
Zuckerberg avrebbe sottolineato che nel social networking la fiducia degli utenti costituisce un fatto di importanza vitale, per cui gli sforzi effettuati dalla sua azienda per rendere sicura la propria piattaforma potrebbero risultare vani in presenza di un’attività governativa non trasparente.