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LinkedIn: dati utilizzati per addestrare le AI?

Secondo quanto riportato da 404Media, il social network professionale LinkedIn avrebbe aggiornato le sue impostazioni sulla privacy prima di pubblicare un’informativa nella quale viene specificato che i dati degli utenti possono essere impiegati per il training di modelli di Intelligenza Artificiale. Da qui la possibilità che tali informazioni possano essere state utilizzate per l’addestramento degli LLM (Large Language Model) prima di poter operare l’opt-out.

LinkedIn: AI e privacy

La piattaforma di proprietà di Microsoft presenta ora un’informativa in cui viene sottolineato che i dati degli iscritti potrebbero essere utilizzati sia per l’implementazione del modello utilizzato che per ottenere un maggior livello di personalizzazione dei servizi. L’autorizzazione alla cessione di questi dati può comunque essere revocata. Basta:

  • recarsi nelle impostazioni del proprio account;
  • accedere alla sezione “Privacy dei dati”;
  • disattivare l’opzione “Dati per il miglioramento dell’AI generativa”.

In questo modo le nuove informazioni inserite nella piattaforma non parteciperanno al training della AI. Questo però non significa che i propri dati non possano essere già stati utilizzati per il medesimo scopo.

Come precisato da LinkedIn nelle proprie FAQ, i dati delle persone che risiedono all’interno dei confini dell’Unione Europea non vengono utilizzati per l’addestramento dei modelli. Questo però non riguarderebbe la creazione di dataset per la personalizzazione. Ne consegue che agire sulla voce “Dati per il miglioramento dell’AI generativa” potrebbe non essere sufficiente.

A questo punto la migliore opzione disponibile è quella di revocare il consenso al trattamento dei dati tramite il modulo messo a disposizione dal servizio.

Il caso di Meta

Nei giorni scorsi Meta avrebbe ammesso pubblicamente di aver utilizzato lo scraping per raccoglie dati da Instagram e Facebook con cui addestrare i modelli che animano la piattaforma Meta AI. Per far questo sarebbero state utilizzati contenuti, immagini comprese, postati dal 2007 in poi.

Nell’operazione non sarebbero stati però coinvolti gli account di utenti minorenni.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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