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Libra non c’è, ma arrivano le prime truffe

Libra, la cryptovaluta concepita da Facebook e gestita da un’associazione con sede in Svizzera composta da 28 diverse aziende, non dovrebbe vedere la luce prima del prossimo anno, ammesso che le autorità monetarie ne consentano la nascita. Nonostante ciò in Rete starebbero cominciando i circolare i primi tentativi di raggiro basati sul nome di tale moneta.

Una recente inchiesta del The Washington Post avrebbe permesso di individuare diverse iniziative truffaldine pubblicizzate su piattaforme altamente frequentate dagli utenti come YouTube, Instagram, Twitter nonché lo stesso Sito in Blue. In diversi casi tali contenuti verrebbero resi più credibili sfruttando il logo del social network di Mark Zuckerberg.

A queste azioni malevole sarebbero collegati alcuni siti Web appositamente confezionati per perpetrare azioni di phishing. A tal proposito è possibile segnalare il nome a dominio "Calìbra.com", praticamente identico a quel "Calibra.com" che è invece il dominio ufficiale del wallet attraverso il quale sarà possibile gestire le transazioni in Libra.

Intervistati a questo proposito dai giornalisti del quotidiano statunitense, i portavoce di Menlo Park avrebbero commentato quanto starebbe accadendo sottolineando che la piattaforma elimina in tentativi di frode non appena vengono scoperti, questo significa che gli utenti dovranno fare comunque attenzione agli annunci pubblicitari che visualizzano.

E’ probabile che nei prossimi giorni Facebook intensificherà i controlli sui contenuti relativi a Libra e in particolare sull’advertising a riguardo, se il nome della sua valuta virtuale dovesse essere al centro di azioni criminose di portata rilevante esse potrebbero pregiudicarne la reputazione fino a creare diffidenza presso i potenziali utilizzatori.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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