Secondo numerosi utenti dell’offerta ADSL targata Libero la risposta sarebbe "Sì".
Su numerosi forum e newsgroup l’utenza di Libero, infatti, lamenta in questi giorni l’impossibilità di utilizzare i servizi P2P col timore, sostenuto dalle costanti polemiche sul settore, che il disservizio sia in realtà una scelta politica definitifva.
In realtà non sarebbe così, almeno secondo quanto dichiarato da un portavoce di Libero. Di seguito il comunicato:
Una applicazione molto diffusa in rete è il P2P o software di file sharing, che trasmette e riceve costantemente file di grandi dimensioni. Questo genere di attività utilizza molta banda ADSL, in entrambe le direzioni di invio e ricezione e può ridurre sensibilmente la velocità dei Clienti che usano altre applicazioni durante le ore di punta.
Iniziamo col chiarire che la policy di QoS adottata da Libero non blocca alcun tipo di traffico. Al contrario privilegia, solo in orari di picco e solo se si rende necessario, il traffico “conversazionale” (HTTP per la navigazione, RTP per il VoIP, i protocolli per la gestione della posta elettronica ecc…) rispetto al traffico generato da software di P2P o file sharing.
Fuori dagli orari di punta e quando non è necessario non è attiva alcuna policy di QoS.
Infine, stiamo rilevando l’insorgere di alcuni disservizi, legati in particolare all’utilizzo del software “eMule”. Stiamo lavorando con il fornitore della tecnologia di routing (tecnologia che costituisce la base della policy) per risolvere tali problemi al più presto.